Negli ultimi tempi il comando provinciale dei Carabinieri di Siena ha posto particolare attenzione nelle indagini volte alla repressione e prevenzione dei reati di truffa ai danni dei cittadini. In questo contesto si colloca l’operazione iniziata nell’agosto 2022 quando un 20enne residente a Colle Val D’Elsa, nel tentativo di risparmiare, cercava di attivare una polizza assicurativa per la propria auto online. Ricevuto un preventivo, ritenuto conveniente, provvedeva ad effettuare il pagamento attraverso la ricarica di una prepagata fornita dal presunto assicuratore. Con il passar del tempo, la vittima del raggiro, non riceveva alcun documento assicurativo e non riusciva a contattare in alcun modo il predetto assicuratore. Il giovane, a quel punto, decise di rivolgersi ai Carabinieri della stazione di Colle Val D’Elsa. Le indagini, per i miliari, si rivelano da subito particolarmente difficoltose dal momento che il presunto assicuratore poneva in essere svariati accorgimenti per eludere il suo rintraccio ed identificazione. Nonostante ciò, l’attività investigativa posta in essere dagli uomini dell’Arma, permetteva di individuare il presunto autore della truffa che è stato deferito in stato di libertà alla Procura della Repubblica di Siena.
A conclusione di attività di indagine, i Carabinieri della Stazione di Sovicille hanno denunciato in stato di libertà un 25enne, di Torino, poiché indiziato del reato di truffa. Le indagini dei Carabinieri sono partite a seguito della denuncia fatta in caserma dalla vittima. In particolare, un giovane del posto, nei giorni scorsi, si era rivolto alla Stazione dell’Arma denunciando di essersi accorto di avere la propria carta di pagamento bloccata, di aver richiesto all’istituto di credito l’invio di una nuova carta e, nel contempo, di essere stato contattato telefonicamente da una interlocutrice.
La donna, dopo essersi presentata come operatrice dell’istituto di credito, lo ha invitato ad effettuare un cospicuo pagamento, per un ammontare di ben 1.100 euro, somma necessaria per l’emissione e l’attivazione della nuova carta, fornendo al ragazzo i dati per effettuare il pagamento. La vittima, solo dopo aver effettuato il pagamento e aver constatato la mancata emissione della nuova carta, si è resa conto di essere caduta nella trappola di un truffatore.
L’attività investigativa dei militari dell’Arma ha permesso di identificare il presunto autore di questa truffa, che è stato segnalato in stato di libertà alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Siena. I Carabinieri hanno constatato che si tratta di un modus operandi piuttosto frequente, utilizzato spesso anche da altri truffatori che, sebbene possa apparire come facilmente riconoscibile ai più, continua a mietere vittime in tutto il territorio nazionale.
I truffatori telefonici, infatti, come quelli che utilizzano la tecnica del phishing che è modello di frode informatica che ha l’obiettivo di sottrarre dati sensibili fingendosi affidabili tipo codici e password e nei casi peggiori, anche dati di pagamento come carte di credito e conti correnti, contano sulla scarsa attenzione dell’utente oppure sulla sua difficoltà nell’accorgersi del pericolo. Prendendo spunto proprio dal fatto che il termine phishing deriva dal termine inglese fishing, che vuol dire pesca, i truffatori di questo tipo lanciano un’ampia rete nella quale ritengono che sicuramente qualcuno, anche per la legge dei grandi numeri, vi scivolerà. Ecco perché è indispensabile conoscere le principali caratteristiche di queste truffe per non cadere nella “rete”.
I reati predatori e contro la fede pubblica continuano a rappresentare fenomeni criminali molto sentiti dai cittadini, in particolar modo gli anziani, che vivono con apprensione la consumazione di tali crimini. A tal riguardo, il Comando Provinciale dei Carabinieri di Siena, aderendo ad una campagna informativa nazionale lanciata dall’Arma dei Carabinieri in tutta Italia, ha già programmato una serie di incontri presso le associazioni di tutela sociale e i centri di aggregazione presenti sul territorio, non soltanto nel Capoluogo ma anche nell’intera provincia, specialmente nei comuni dove le stazioni o le tenenze dei Carabinieri rappresentano il presidio di sicurezza più prossimo al cittadino, così da poter raggiungere significative percentuali di popolazione. Nel corso degli incontri, che saranno tenuti dai comandanti di compagnia affiancati anche dai comandanti di stazione, sarà svolta una mirata opera di informazione – anche attraverso l’elargizione di consigli pratici e la diffusione delle modalità di raggiro più ricorrenti e maggiormente utilizzate da ladri e truffatori – per evitare che i cittadini possano rimanere vittime di tali condotte criminali”.
È doveroso rilevare che gli indagati sono, allo stato, solamente indiziati di delitto e che la loro posizione sarà definitivamente vagliata giudizialmente solo dopo l’emissione di una sentenza passata in giudicato, in ossequio al principio costituzionale di presunzione di innocenza.