Il coordinamento Salviamo l’Elsa, composto da una rete di associazioni colligiane, esprime grande soddisfazione per “la decisione del Sindaco e della giunta del comune di Colle di Val D’Elsa di ricorrere in Cassazione contro la sentenza del tribunale superiore delle acque pubbliche, che ha respinto il precedente ricorso contro il progetto di centrale idroelettrica sul fiume Elsa proposto dalle società Pvg e Mak2, il cosiddetto Tubone”.
“Tale ricorso fa leva sul fatto che il progetto – si legge nella nota -, da sempre osteggiato dall’attuale Giunta Comunale, dal Consiglio Comunale e da gran parte della cittadinanza, ha ricevuto l’approvazione della Regione Toscana nonostante il parere negativo espresso dalla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo, teso a far valere la tutela monumentale, paesaggistica, archeologica, di un complesso che costituisce a tutti gli effetti un bene culturale. <Le gore infatti – si legge – costituiscono uno dei beni più importanti dal punto di vista storico-artistico della Città di Colle di Val d’Elsa, quale patrimonio della comunità locale, da circa mille anni in simbiosi con la città e i suoi abitanti>. La Regione ha dunque di fatto superato, senza averne facoltà, il parere negativo di un ente ad essa sopra ordinato, appunto la Soprintendenza. Nel ricorso in Cassazione presentato dal Comune si sottolinea l’illogicità e l’infondatezza delle motivazioni addotte dal Tribunale Superiore della Acque Pubbliche, in particolare laddove un semplice verbale di sopralluogo viene indicato come superamento implicito del precedente parere negativo della stessa Soprintendenza. Parere negativo che è stato peraltro ribadito con una nota successiva al verbale, mai presa in considerazione né dalla Regione Toscana in sede di rilascio dell’autorizzazione unica, né da parte del Tribunale Superiore delle Acque Pubbliche”.
“Come si legge nel ricorso <il parere contrario senza prescrizioni si configura quale diniego assoluto della Soprintendenza nei confronti del progetto di cui trattasi, diniego emanato dall’unico soggetto competente ad esprimere il parere che il Codice individua come obbligatorio e vincolante. Questo rende ancor più irragionevole ed incomprensibile la pervicace volontà della Regione di bypassare detto negativo parere, a costo di sostituirsi alla Soprintendenza e di prescrivere attività del tutto inutili per superare i profili di criticità evidenziati>. Come cittadini e società civile organizzata, facciamo un appello alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Siena, Grosseto e Arezzo e al Ministero della Cultura affinché intervengano giuridicamente in appoggio al ricorso in Cassazione del Comune di Colle di Val D’Elsa per far valere il proprio parere negativo sull’opera. Tale intervento della Soprintendenza nel procedimento giuridico, vista la natura del ricorso stesso, sarà determinante per aumentare le probabilità del suo accoglimento da parte della Corte Suprema di Cassazione, risultato che tutti noi auspichiamo. Come Coordinamento Salviamo l’Elsa continueremo nei prossimi mesi ad organizzare iniziative pubbliche di sensibilizzazione e di protesta contro un progetto che mette seriamente in pericolo l’Elsa, il nostro fiume, gli aspetti storico artistici e monumentali delle Gore, le importanti valenze naturalistiche ed ecologiche del Parco Fluviale, le prospettive di sviluppo turistico legate alla Francigena e al SentierElsa, l’intera identità di questa città e della sua comunità” conclude infine il comunicato.