“In Italia, le donne toscane sono quelle che hanno la più alta guarigione alla mammella, questo dipende dall’efficacia dello screening . La prevenzione è uno degli strumenti più efficaci di lotta al cancro”, è l’annuncio fatto da il direttore generale di Ispro, Gianni Amunni. “Le donne che fanno lo screening hanno una guarigione maggiore del 10% rispetto a quelle che non lo fanno- continua-. Dobbiamo lavorare in questa direzione: aumentare il numero delle donne che aderiscono allo screening e recuperare entro la fine del 2020 quelle che non l’hanno potuto fare a causa del Covid ”.
Come riporta la Regione il tumore della mammella costituisce oltre il 40% di tutte le diagnosi oncologiche nel sesso femminile. In Toscana rappresenta la forma neoplastica più frequente tra le donne, in tutte le classi di età. Il rischio di sviluppare un tumore della mammella, nell’arco della vita (fino a 84 anni), riguarda 1 donna su 8 e aumenta con l’aumentare dell’età. L’incidenza del tumore della mammella appare stabile e, secondo le stime prodotte dal registro tumori regionale, nel 2020 sono attesi circa 3600 nuovi casi.
Diminuisce in maniera significativa la mortalità (-1% per anno) sia per l‘efficacia delle nuove terapie sia per la diagnosi precoce, che permette di individuare il tumore in una fase iniziale.
L’analisi del trend evidenzia un consistente aumento della sopravvivenza nel corso del tempo: all’88% a 5 anni e all’80% a 10 anni dalla diagnosi. “Nel periodo che ci attende saranno mantenuti gli strumenti di lotta al tumore”, è la promessa che ha fatto il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, durante la conferenza stampa di oggi nell’ambito di “Ottobre rosa”, mese dedicato alla prevenzione del tumore al seno, con il lockdown “si è dovuto interrompere lo screening per circa 2 mesi” ha ricordato Giani, ma adesso “lo sforzo che ci attende, anche e nonostante il Covid, è di continuare a contrastare il male del secolo con investimenti mirati in termini di strutture, risorse e personale dedicato”.
“La Toscana ha svolto un lavoro straordinario di prevenzione, tanto da ampliare la fascia di età dello screening anticipandolo a 45 anni .Da sempre la Toscana ha privilegiato lo screening mammografico nella lotta al tumore al seno.