Non tutti i musei presenti nel nostro territorio hanno beneficiato delle enormi file di turisti e visitatori che hanno riempito il centro storico dalla primavera fino all’inizio dell’autunno dello scorso anno.
E c’è anche chi nel 2022 ha registrato una vera e propria debacle in termini di ingressi: sono le strutture del Comune di Siena. Museo Civico, Torre del Mangia e Santa Maria della Scala, che crescono in termini di accessi rispetto al 2021 ma sono ancora in netto ritardo, nei dodici mesi che hanno segnato la ripresa del settore, rispetto ai numeri del pre-pandemia. Il dati del 2019 e del 2018 sembrano anzi irraggiungibili.
Nell’anno dell’esordio di Sigerico e della Fondazione Santa Maria della Scala l’ex-ospedale segna poco più di 66mila ingressi, meglio dei 54mila del 2021, ma enormemente peggio rispetto agli oltre 169mila del 2018, ai 138mila del 2019 e senza tener conto del 2020, quando i 193mila ingressi furono – per scelta del Comune – gratuiti.
La Torre del Mangia, con più di 54mila accessi, quest’anno fa bene rispetto ai 24 mila ingressi del 2021 e ai 10mila del 2021 però appaiono come un miraggio i risultati del 2019 e del 2018: 134mila e 148mila.
Infine c’è il Museo Civico che supera i 100mila ingressi nei dodici mesi appena passati, dato migliore rispetto ai 69mila del 2021 e ai 61mila del 2022 ma lontano dai 150mila del 2019 e dai 161mila del 2018.
I numeri sono stati diffusi dal consigliere di opposizione Bruno Valentini ma possiamo scommettere sulla loro veridicità , visto che lo stesso Valentini ha fatto vedere il documento di accesso agli atti firmato dai funzionari del Comune dell’Ufficio cultura.
I risultati, per Valentini, sono “disastrosi”. Il 2022, osserva, “ha segnato una forte ripresa del turismo in tutta Italia e specie nelle città d’arte. Sono stati in genere raggiunti i numeri pre Covid ed in alcuni casi superati. Anche a Siena l’andamento del sistema museale del Duomo è andato benissimo, portando turisti e flussi di spesa in tutta Siena e nel territorio. L’amministrazione comunale, invece, ha completamente sbagliato la conduzione del proprio patrimonio museale. A cominciare dall’offerta culturale”.
Prosegue il consigliere dem: “Per il Santa Maria della Scala la priorità è stata sostituire il gestore esterno con un soggetto che controllasse assunzioni ed incarichi, con la foglia di fico di una Fondazione senza mezzi e senza progetti. Ed ecco che gli ingressi sono sprofondati del 60% rispetto al 2018, rendendo necessario un ingente sovvenzionamento da parte della casse comunali, che provocherà uno sbilancio di almeno un milione di euro rispetto all’affidamento esterno da gara. Ma anche la Torre del Mangia ed il Museo Civico non sono da meno, con uno sprofondo rispettivamente del 63% e del 37%. Non basta la pur meravigliosa visione a tu per tu degli affreschi del Buongoverno per raddrizzare una gestione statica e senza adeguata promozione del Museo Civico”.