Quindici comuni della Toscana, la grande maggioranza in provincia di Siena, si sono uniti per presentare a Regione Toscana un progetto che punta alla riscoperta delle terre etrusche. Si chiama “Il cammino d’Etruria” ed è costituito da due itinerari gemelli che insieme si snodano per più di 400 km: uno che va da Pisa a Volterra e un altro che va da Volterra a Chiusi, in provincia di Siena.
L’idea è quella di valorizzare le aree interne, non sempre favorite dai flussi turistici. “Il cammino punta a ribaltare il concetto di “turismo di massa” indirizzando il turista e visitatore verso i borghi più piccoli, intrisi di storia antica e pregni di “vera identità”, dove, oggi più che mai, si trova la qualità della vita, ormai persa nelle grandi città, e dove si possono vivere emozioni autentiche”, si legga da una nota stampa.
Dodici le tappe per i 220 km di percorso che vanno da Volterra a Chiusi e che potranno essere attraversato con un turismo slow. Si potranno ammirare i più bei paesaggi al mondo: dalle colline del Volterrano e la foresta di Berignone-Tatti, alla Riserva di Pietraporciana al sito di interesse comunitario come la Montagnola Senese, fino alle magnifiche Val d’Orcia, Val di Merse, le crete Senesi e la Val di Chiana. “Come un ‘filo di Arianna’ sono state cucite insieme strade sterrate, sentieri e mulattiere, in un immaginario che lambisce città, borghi, necropoli e musei dei nostri antenati etruschi. Un percorso che condurrà per mano il ‘turista lento’ a conoscere, passo dopo passo e pedalata dopo pedalata, i territori della ‘civiltà dell’armonia’, prima radice della cultura di Toscana”, prosegue la nota che aggiunge “2500 anni di storia che dagli Etruschi, filo conduttore dell’itinerario, arriva sino ai giorni nostri attraverso un paesaggio pluristratificato ricco di pievi romaniche, ville signorili e romitori, i cui resti materiali sono in parte conservati all’interno dei musei civici e nazionali presenti lungo l’intero tragitto”.
“Il cammino d’Etruria Centro” che va da Volterra a Chiusi, di cui il Comune di Chianciano Terme è capofila, a cui aderiscono quindici Comuni, è nato a seguito dell’incontro avuto nel mese di febbraio 2020 a Chianciano Terme con i Comuni interessati dall’idea di Gianfranco Bracci, guida ambientale, già ideatore di viaggi lenti a piedi e corrispondente della rivista “Camminare”.
“Tanti sono gli attori coinvolti ed il lavoro da fare per la realizzazione di questo progetto che, diversamente da altri percorsi già realizzati in Italia, punta all’integrazione degli itinerari già esistenti, attraverso la collaborazione dei molteplici soggetti coinvolti, e al mantenimento, e fruibilità nel tempo, dell’intero percorso con lo sviluppo degli itinerari” – afferma Fabio Nardi, Assessore alle Attività produttive e viabilità del Comune di Chianciano Terme che segue il progetto -. “Il Comune di Chianciano Terme, capofila del progetto – prosegue Nardi – da tempo ha messo a punto progetti per lo sviluppo del cicloturismo e della mobilità dolce e l’interconnessione con gli altri percorsi dei comuni vicini è imprescindibile per un’offerta turistica integrata, per promuoverne le culture materiali ed immateriali e generare una crescita economica ed occupazionale diffusa. In questa sfida, oltre ai diversi Comuni, saranno coinvolti i tour operator, le strutture ricettive, le associazioni locali e tanti altri soggetti che, anche attraverso le piattaforme digitali e le nuove tecnologie, saranno impegnati, una volta approvato il progetto dalla Regione Toscana, a comunicare la nascente viabilità lenta integrata che coinvolge un’area vasta della Toscana, luoghi apprezzati a livello internazionale” – conclude Fabio Nardi.
Ora si attendono i tempi tecnici per l’approvazione del progetto da parte della Regione Toscana che cadono nel mese di marzo 2021.
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