Turismo in calo e ristoranti deserti. Pracchia (Confcommercio): “Per Siena serve una strategia, non la speranza”

Parlano i numeri: a Siena i ristoratori lamentano un calo del 27% del volume di lavoro rispetto al 2024. “Soprattutto durante l’orario del pranzo, molti locali sono desolatamente vuoti o quasi, e questo segnala una forte flessione delle presenze sul territorio”, parola di Daniele Pracchia, direttore di Confcommercio Siena.

Da qui l’appello dell’associazione di categoria: serve una strategia per la destinazione Siena. “Si evidenzia una cronica incapacità di pianificare a lungo termine – osserva Pracchia-. Siamo sempre costretti a rincorrere le scadenze, con una scarsa organizzazione generale. Non si tratta di un problema riconducibile a singole persone o enti: è una mancanza sistemica di capacità programmatoria, che si riflette nei risultati concreti — come stiamo vedendo in queste settimane”.

L’assessore Vanna Giunti si aspetta comunque una ripresa delle presenze tra settembre e ottobre. “Ma oggi non possiamo più affidarci alla speranza: servono fatti. Servono una programmazione vera e una promozione tempestiva e mirata – è il parere di Pracchia-. A Siena si organizzano tanti eventi, ma spesso non vengono pubblicizzati in modo adeguato né con tempistiche congrue. Questo è uno dei nostri difetti principali: ci autolimitiamo e ci impediamo di ottenere risultati più solidi nel lungo periodo”.

E secondo il direttore di Confcommercio a poco serve anche parlare di destagionalizzazione. “Credi sia inutile evocarla se poi gli eventi in bassa stagione vengono confermati solo poche settimane prima, senza alcuna certezza. Questo è un vulnus che ricade sull’intera città, sugli operatori e sull’economia locale. Non sfruttiamo appieno le potenzialità che abbiamo. Non possiamo più ragionare per speranze, ma per fatti”.

La comunicazione degli eventi resta il Tallone d’Achille. “Basti pensare al recente passaggio del Giro d’Italia e al concerto collegato: annunciato appena tre giorni prima. Tralasciando le polemiche sui costi, anche la comunicazione è stata del tutto insufficiente”.