Continua la querelle sulla stagione turistica del senese. Abbiamo già ascoltato il parere dei commercianti delle vie dentro le mura (leggi qui e anche qui), abbiamo sentito la risposta dell’Assessore Alberto Tirelli (leggi qui) Stavolta a commentare presenze e fatturato è la Confcommercio.
“Dalle segnalazioni che vengono evidenziate e dagli approfondimenti che abbiamo fatto si parla in alcuni casi di segni meno che si attestato attorno al 7.5%, qualche struttura segnala anche cali attorno al 10% e in alcuni casi si va anche su numeri a due cifre che vanno oltre la soglia del 10%”.
Arrivano altri indicatori rispetto all’andamento turistico del territorio in questa estate 2019. “Ciò che emerge dai nostri associati è un calo tendenziale sia nelle presenze che nei fatturati. Nel caso di stessi livelli di occupazione le tariffe medie sono inferiori allo scorso anno. Tutto questo ci parla di un trend in diminuzione rispetto al fatturato complessivo”.
Così Confcommercio Siena interviene su quanto emerge dagli associati. “E’ un trend che viene messo in luce sia dagli esercizi – bar e ristoranti – sia dal settore alberghiero. Dalle segnalazioni che vengono evidenziate dai nostri associati e dagli approfondimenti che abbiamo fatto si parla in alcuni casi di segni meno che si attestato attorno al 7.5%, qualche struttura segnala anche cali attorno al 10% e in alcuni casi si va anche su numeri a due cifre che vanno oltre la soglia del 10%”.
Alcune indicazioni arrivano anche dalla Regione. “Secondo le comunicazioni pervenute al sistema informatico della Regione Toscana, a giugno 2019 il tasso di occupazione delle strutture di ricettive è del 61% a Siena, 52% a Rapolano, 42% a Sovicille, 48% ad Asciano, 27% a Murlo, per citare alcune realtà diverse dei territori delle Terre di Siena”.
“Sappiamo benissimo – fa notare Confcommercio – che le statistiche si fanno sul numero complessivo delle strutture presenti e che per i dati definitivi dovremo aspettare la conclusione dell’anno, che speriamo vivamente possa avere un andamento positivo”.
“E’ compito comunque di tutto il territorio, istituzioni e operatori e associazioni – conclude l’associazione – riflettere su questi segnali e individuare le strategie utili perché si possa arrivare ad una vera destagionalizzazione, perché si possa allungare la permanenza turistica facendo una proposta sempre più qualificata di eventi e di percorsi turistici, perché si possa sempre più avere come target un viaggiatore informato e interessato, che rimane qui più giorni. Altrettanto importanti, la programmazione corretta degli eventi – elemento qualificante per chi vuole lavorare sul turismo – e l’anticipo della fase promozionale. Insomma, va costruito un ragionamento complessivo. Ed è impegno degli operatori continuare a qualificare l’offerta e le strutture dell’accoglienza e proseguire su una formazione costante. E’ una sfida da assumere, per tutti. Noi ci siamo”.