“Il turismo del 2021 sta andando male, per Valdichiana e terre di Siena si parla di un quasi -60%”. A parlare è Leonardo Nannizzi, presidente provinciale di Confesercenti Siena, che continua: “Rispetto a quella del 2020 questa stagione è anche peggiore: tante persone sono state messe in ginocchio dalla crisi, il disagio sociale si avverte ed il turista italiano non compensa lo straniero”.
“Le richieste di alloggio nelle strutture del nostro territorio -continua Nannizzi- quest’anno sono cominciate prima, già del mese di maggio, e se l’anno scorso gli unici stranieri erano stati tedeschi svizzeri e olandesi, quest’anno c’è qualche timida provenienza extraeuropea. Il turismo prevalente anche stavolta resta necessariamente quello domestico, magari meno limitato al territorio regionale e più sostenuto da provenienze settentrionali. Questo chiaramente non compensa il crollo degli arrivi stranieri. C’è più che mai una particolare attenzione al fattore prezzo, e questo complessivamente penalizza un settore che era orientato soprattutto verso target internazionali e budget di spesa più elevati”.
A complicare nuovamente lo scenario, in questi ultimi giorni, sono la ripresa dei contagi, sia pur graduale, e le incertezze legate all’introduzione del green pass: “L’introduzione dello strumento era e resta pienamente condivisibile, per evitare ulteriori chiusure -spiega Nannizzi-. Tempistiche e modalità mettono a nudo criticità già subite in passato. Gli operatori del settore sono alle prese in questi giorni con l’incombenza delle verifiche, in particolare chi dispone di spa, piscine coperte o ristoranti aperti anche al pubblico. E tutto questo comporta dispendio di tempo e di risorse per gli esercenti, che viceversa non possono così dedicarle al proprio lavoro: soddisfare in pieno l’esigenza del controllo non dovrebbe essere a carico degli imprenditori, oltre al fatto che per far fronte alla verifiche, un esercente potrebbe esser costretto a impiegare un dipendente che ancora non è vaccinato. Per evitare questo paradosso avrebbe dovuto essere attivata per tempo una corsia preferenziale di vaccinazione per i potenziali verificatori”.