Turismo: niente firma sul rinnovo del contratto nazionale, a Siena salari fermi per 600 lavoratori

Se i numeri del settore turistico stanno migliorando sia a Siena che nel resto della Toscana lo stesso non si può dire per le condizioni lavorative degli addetti. E sarebbero almeno 600 le persone che in provincia attendono da sei anni il rinnovo del contratto nazionale.

Sembra però di aspettare Godot visto che la trattativa tra sindacati e le rappresentanze Aica e Federturismo di Confindustria è ferma ed il negoziato si è interrotto a luglio.

Federturismo, è stato spiegato, avrebbe chiesto di inserire nell’accordo condizioni definite “peggiorative” dalle sigle di categoria di Cgil, Cisl e Uil per i contratti a tempo indeterminato, gli apprendistato, la flessibilità sull’orario e per la reperibilità.

Punti giudicati “inaccettabili” dalle organizzazioni dei lavoratori che chiedono invece “avanzamenti normativi” in materia di contrasto alla precarietà, appalti e internalizzazioni, lotta alle violenze e alle molestie.

Ma in primis bisogna dare una risposta economica in un settore dove il salario per chi opera a tempo pieno si aggira intorno ai 1300 euro mensili. “La contrattazione non ha portato a nulla. Non solo: Confindustria ha chiesto di fare dei passi indietro anche su quanto raggiunto dai lavoratori in periodi precedenti. Il salario è bloccato da anni e chiaramente non è agganciato al costo della vita. Ma invece che venirci incontro ci viene chiesta maggiore flessibilità”.

L’osservazione è di Mariano Di Gioia, segretario provinciale della Filcams Cgil, presente oggi insieme ad una delegazione locale della sigla al presidio di protesta organizzato davanti a Confindustria Toscana a Firenze.

A Siena e provincia la trattativa, al momento bloccata, interessa chi lavora in grandi catene alberghiere. Alcuni di loro hanno preso parte alle 16 ore di sciopero nazionale realizzate tra oggi e metà settembre.

MC