Crescono anche nelle terre di Siena le presenze nel 2022 con un +50% rispetto al 2021, ma deve essere ancora colmato il divario rispetto al 2019, cioè al periodo pre-covid.
A dirlo è il rapporto dell’Irpet sul turismo che è stato presentato oggi in Regione e che ha scattato un ampia fotografia sui flussi delle visite in Toscana nello scorso anno.
Val d’Orcia e Amiata godono di ottima salute e registrano aumenti di presenze rispetto al 2021 e al periodo pre-emergenza sanitaria. Il Chianti, seppure sia una tra le zone toscane ad aver visto una crescita vigorosa di visitatori dal 2021 al 2022, deve ancora recuperare i livelli ante-covid. E lo stesso vale per la Val di Chiana senese, che vede crescere il settore rispetto al 2021 ma che non ha ancora toccato le quote del 2019.
A livello complessivo per la Toscana il 2022 è stato l’anno della riscossa: +36,6% delle presenze sul 2021 e avvicinamento ai livelli pre-pandemici ( -8,2% rispetto al 2019). Protagonista il turismo internazionale: +92% di presenze rispetto al 2021 (-12% rispetto ai livelli del 2019).
Crescita anche per il mercato nazionale: +5% rispetto al 2021 nonostante la riapertura delle destinazioni internazionali e divario rispetto al 2019 pressoché azzerato, -3,8%. Confermano il trend anche i dati del primo trimestre 2023: +36,6% le presenze rispetto al 2022.
A trainare la ripresa sono soprattutto le strutture alberghiere a 5 stelle che godono del ritorno dei turisti stranieri nelle città d’arte: rispetto al 2019 c’è solo un -4,2%. Buone anche le performance in appartamenti e case affittate su piattaforme online, +38,4% nel 2022 sul 2021 e +51% rispetto al 2019.
Vanno bene anche villaggi turistici e campeggi mentre gli hotel con tre stelle devono scontare la minor capacità di spesa dei visitatori, penalizzati da inflazione e aumenti del costo dei voli.