Turismo: Siena in ripresa, nel 2022 si può tornare ai livelli pre-covid

Piena ripresa con la speranza di un’ulteriore accelerazione per il 2022. Arriva questo segnale al mondo del turismo senese che si è ritrovato oggi per analizzare e commentare i dati dell’Osservatorio che prende in analisi i numeri del settore in provincia di Siena.

La lente è stata puntata sulle risposte, date da chi opera nel settore, al questionario lanciato lo scorso giugno da Confcommercio e Confesercenti  con il contributo della Fondazione Monte dei Paschi. La presentazione dei risultati è stata fatta stamani alla Camera di Commercio. “Come presidente della Fondazione ho indicato alcuni percorsi per qualificare un turismo che sia diverso rispetto al passato- esordisce così il presidente di FMps Carlo Rossi-: puntiamo sul turismo in bicicletta, a piedi, a cavallo, rendiamo attrattivo il territorio nel campo culturale. Come FMps inoltre possiamo intercettare le risorse del Pnrr per aiutare le imprese e le amministrazioni pubbliche. La ripresa va accompagnato e fatta crescere”

“Dopo la pandemia si riparte” – Questo emerge dalla relazione che viene fatta durante gli interventi. Nel 2020 è stato perso l’1% delle 3mila imprese turistiche senesi, ma c’è stato un recupero dello 0,7% nel secondo trimestre del 2021.  Un boom è stato registrato sempre nel secondo trimestre con un +333% di arrivi e un + 235% rispetto al 2020. Respirano soprattutto gli alberghi, con una crescita di presenze del 267% rispetto al difficile periodo vissuto 12 mesi prima. Nella prima parte dell’anno si sono fatte sentire le misure restrittive ma da aprile in poi le realtà della provincia hanno ricominciato a lavorare: nel terzo trimestre più dell’85% del campione che ha partecipato al questionario era aperto a pieno regime, un 15% invece a regime ridotto. Non si conoscono inoltre i numeri dell’estate ma più dell’80% degli intervistati ha giudicato positivamente l’andamento di questa stagione. Emergono però anche delle criticità, in particolare sul reperimento del personale: tante aziende hanno avuto difficoltà nel trovare figure professionali come quella del cameriere. “Ci sono grandi aspettative per il prossimo report – ha commentato il presidente della Camera di Commercio Massimo Guasconi-: sappiamo quanto è  grande la quantità di persone che c’è stata in estate. I dati però dovrebbero dirci anche che la mancanza di presenze da mercati come quelli degli Stati Uniti non è stata recuperata”.

L’attesa per il 2022 – La fine del 2022 sarà il momento in cui si tornerà ad avere un’attività secondo i livelli pre-covid. Prevale questo sentimento tra gli imprenditori intervistati nel questionario. Ed il prossimo inverno come andrà? Per ora tra le realtà che operano nel settore prevale un timido ottimismo per quella che sarà la stagione ma c’è anche chi è invece pessimista e chi non sostiene che non ci saranno grandi cambiamenti rispetto all’anno precedente. Dal mondo delle associazioni di categoria esprimono fiducia sia il direttore di Confcommercio Daniele Pracchia (“I risultati del primo semestre confermano la ripresa delle attività e sono buoni. Dobbiamo ancora lavorare molto per tornare all’epoca pre-coronavirus”) che quello di Conferesercenti Walter Fucecchi (“La scommessa è che i dati sulla pandemia restino questi e che non ci siano momenti in cui dovremo tronare a situazione di minor mobilità”)

Il peso del coronavirus – La spesa totale dei viaggiatori stranieri  è passata da 336 milioni di euro del 2019 agli 88 del 2020. Basterebbe questo dato a raccontare il peso del covid nel bilancio del turismo senese ma sono molteplici i capitoli dove ha colpito la pandemia. Le presenze si sono più che dimezzate rispetto all’anno precedente e si sono concentrate nei mesi estivi e soprattutto a Siena, San Gimignano e Chianciano Terme (proprio il comune in Valdichiana però ha sofferto un -66% di presenze). “Nel 2020 abbiamo potuto sfruttare l’arrivo di un turismo ‘interno’: dal Lazio, dalla Lombardia”, sottolinea il segretario della Camera di Commercio Marco Randellini. L’impatto si vede anche nell’occupazione: nel 2020 gli addetti nel settore erano 12612, adesso se ne contano 10700 (Chianciano Terme, San Casciano dei Bagni e San Quirico ne  hanno risentito maggiormente)

MC