“Garantire la qualità e la tutela del lavoro negli appalti pubblici di beni e servizi attraverso buone pratiche e rispetto di valori fondamentali, quali la responsabilità sociale e la promozione di lavoro regolare, sicuro e basato su concorrenza leale. È questo l’obiettivo primario del protocollo d’intesa siglato oggi, lunedì 18 agosto, a San Gimignano dal comune e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil”. Lo si apprende dal comunicato diramato questa mattina e che prosegue: “Il documento è stato firmato da Andrea Marrucci e Gianni Bartalini, rispettivamente sindaco e assessore al bilancio di San Gimignano, mentre per le organizzazioni sindacali erano presenti Daniela Spiganti, in rappresentanza della Cgil Siena; Riccardo Pucci per la Cisl Siena e Sandro Santinami per la Uil Siena”.
“Il protocollo d’intesa è frutto di un confronto portato avanti negli ultimi mesi dal comune e dalle organizzazioni sindacali, tenendo conto della normativa di riferimento a livello nazionale e regionale. La volontà condivisa è quella di promuovere un modello di sviluppo basato su lavoro regolare, sicuro, tutelato e socialmente responsabile, sia sotto il profilo della contrattazione che sotto l’aspetto delle pratiche amministrative” si legge ancora.
” Nel documento viene evidenziato l’impegno del comune di San Gimignano a favorire un confronto preventivo con le organizzazioni sindacali rappresentative nella fase istruttoria del programma biennale di acquisto di beni e servizi e nelle fasi successive legate alla predisposizione dei bandi di gara, con una sorta di “contrattazione d’anticipo” attenta ai principi di responsabilità sociale delle imprese da coinvolgere – prosegue -. A questo si aggiunge l’impegno del Comune sangimignanese a richiedere il rispetto dei codici etici riconosciuti a livello internazionale e legati alla trasparenza del ciclo produttivo. Il protocollo, inoltre, prevede incontri periodici fra Comune e organizzazioni sindacali e un monitoraggio costante di tutti gli appalti di servizi, opere e forniture per garantire il rispetto del protocollo sulla qualità e la tutela del lavoro”.
“Con la firma di questo protocollo – affermano Andrea Marrucci e Gianni Bartalini, rispettivamente sindaco e assessore al bilancio di San Gimignano – vogliamo confermare la volontà del nostro comune di costruire un sistema di appalti virtuoso, trasparente e orientato alla qualità di beni e servizi richiesti, dove la tutela dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori è obiettivo primario e si coniuga con la valorizzazione del territorio, la concorrenza leale e la sostenibilità degli interventi richiesti. In questo modo, vogliamo garantire non solo la correttezza e la trasparenza delle procedure di appalto, ma anche una visione etica del lavoro inteso come valore sociale e da tutelare in ogni fase del processo, sia amministrativo che produttivo”.
La firma del protocollo è stata salutata positivamente anche dalle organizzazioni sindacali attraverso i tre rappresentanti presenti questa mattina: Daniela Spiganti (Cgil Siena), Riccardo Pucci (Cisl Siena) e Sandro Santinami (Uil Siena).
“Il protocollo firmato oggi fra il comune di San Gimignano e le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil – affermano i tre rappresentanti – nasce con l’obiettivo di rafforzare la trasparenza, la legalità e la tutela dei diritti di lavoratrici e lavoratori nei lavori pubblici e negli appalti. Questo protocollo rappresenta un traguardo significativo non solo per il contenuto specifico delle clausole, ma soprattutto per il metodo: viene infatti riconosciuto il valore strategico della contrattazione preventiva come strumento di partecipazione e garanzia dei diritti di lavoratrici e lavoratori impiegati negli appalti pubblici”.
“L’accordo – continuano – punta a garantire condizioni di lavoro corrette e regolari per chi opera negli appalti comunali, valorizzando le imprese che rispettano le regole e contrastando fenomeni di sfruttamento e concorrenza sleale. È, pertanto, un accordo importante, che mette al centro il lavoro dignitoso e la trasparenza. Vogliamo evitare che negli appalti pubblici si faccia concorrenza al ribasso sulla pelle dei lavoratori in un momento in cui il ricorso agli appalti è sempre più diffuso anche nei servizi essenziali”.