Quattro lavoratori in nero, in quanto privi di contratto di lavoro all’atto delle verifiche compiute dal reparto speciale dell’Arma, pari al 100% della forza lavoro impiegata. Questo ha comportato la sospensione di un ‘attività gestita da un 33enne albanese. Lo stesso è stato altresì denunciato per la violazione di alcune previsione della normativa finalizzata alla prevenzione delle malattie e degli infortuni sul lavoro, non avendo fatto sottoporre alla visita medica propedeutica all’assunzione i propri dipendenti impiegati, e per omessa formazione ed informazione in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro degli stessi. Saranno comminate sanzioni amministrative pecuniarie fino ad un massimo di 14mila euro e ammende penali sino a un massimo di 5 mila 600 euro. Il fatto è accaduto a Murlo e durante i controlli, in un’azienda agricola, i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro unitamente a militari della locale stazione, hanno denunciato un’altra persona. Un ventenne albanese a cui era stato rifiutato il rinnovo del permesso di soggiorno, in quanto denunciato per alcuni furti, da ritenersi quindi irregolare sul territorio italiano, è stato denunciato per non aver lasciato il territorio nazionale. Questo è stato identificato mentre lavorava all’interno della predetta azienda agricola. Il datore di lavoro, va specificato, non sapeva che il proprio dipendente ventenne non avesse più il permesso di soggiorno L’attività scaturisce da informazioni raccolte sul proprio territorio dalla locale Stazione carabinieri e si inquadra in una sistematica attività di contrasto svolta dal Nucleo specializzato dell’Arma, in materia di tutela del lavoro e di lotta a tutte le violazioni delle norme che tutelano la salute dei lavoratori ed il diritto di questi di giungere ad una pensione, alla fine del proprio percorso professionale.