Si è conclusa da poco l’ultima udienza della Corte d’Assise al tribunale di Siena che vedeva imputato Casimirro Delli, 92 enne che, nello scorso febbraio del 2019, uccise la moglie, Neda Vannoni, credendola gravemente malata. L’uomo tentò successivamente di togliersi la vita, prima provando a gettarsi nel torrente Staggia e poi tagliandosi le vene. Ebbene a ottobre partì la prima udienza della Corte d’Assise condotta dai due giudici togati, il dottor Roberto Carrelli Palombi, presidente del tribunale di Siena e dottor Ottavio Mosti, oltre ai 6 giudici popolari, formati da 3 uomini e 3 donne, scelti attraverso l’apposito elenco.
Oltre ad ascoltare i due carabinieri che giunsero nell’abitazione di Casimirro Delli, fu subito affidata una perizia a un medico psichiatra, per capire se il 92enne, nel momento dell’atto, fosse in grado di intendere e volere. Il medico psichiatra, proprio nei mesi scorsi, aveva disposto l’infermità mentale per il 92enne, confermando che nel momento dell’omicidio non era in grado di intendere. Questa mattina la Corte di Assise si è espressa: tenendo conto delle condizioni psicologiche dell’uomo ha deciso di assolverlo in formula piena, secondo l’articolo 530 comma 1 del codice penale. Casimirro Delli torna dunque in libertà, sarà solamente sottoposto all’obbligo di libertà vigilata per i prossimi 2 anni.
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