Lo scoppio della guerra in Ucraina ha portato ad un cambiamento in peggio per lo scenario di sviluppo dell’economia del nostro territorio nel 2022.
Nei dati che Prometeia ha sviluppato per la Camera di Commercio si stima una crescita del 2,2% del valore aggiunto, un valore dimezzato rispetto alle previsioni d’ottobre. Nel 2021 il valore aggiunto arriva a 7,414 miliardi di euro, in crescita del 6,9% in termini reali. Ma purtroppo sembrano già evidenti gli effetti della crisi ucraina.
Per Massimo Guasconi, presidente dell’Ente, se a inizio anno si prospettava una crescita, che andasse a proseguire i buoni risultati del 2021, adesso la situazione è cambiata. “Il quadro, purtroppo, è cambiato con lo scoppio della guerra in Ucraina che porta con sé forti ricadute sull’andamento dell’economia e del commercio mondiale”, spiega. “I settori sui quali nel 2020 si erano scaricati gli effetti più pesanti dell’emergenza pandemica – prosegue-erano l’industria (-15,8%), l’agricoltura (-16,4%) e il terziario (-9,4%). Nel 2021 l’industria recupera in buona parte le perdite (+11%), i servizi circa la metà (+5%), mentre per l’agricoltura purtroppo il recupero è solo di circa un punto percentuale”.
Un caso a parte è quello delle costruzioni “che-prosegue Guasconi-, al contrario, dovrebbero crescere addirittura del 30% sulla spinta delle varie misure di incentivazione entrate a regime: anche in questo caso, però, le criticità che stanno emergendo sia per quanto riguarda i prezzi dei materiali da costruzione sia per quanto riguarda addirittura la disponibilità degli stessi mettono serio rischio le positive prospettive del settore. Le stime per il 2022 mostrano alcune difficoltà per il settore industriale (-1,9%) e per quello agricolo (-4,1%). Positive invece le prospettive degli altri settori, anche se decisamente più contenute rispetto a quelle del 2021″.
“L’elaborazione dei dati Prometeia – evidenzia il segretario Generale Marco Randellini – ci permette anche di prevedere un plausibile andamento del nostro export: nel 2021 si è registrata una crescita del 32,8%, determinata dal buon andamento delle principali specializzazioni provinciali: prodotti farmaceutici +47% e autoveicoli (camper) +34,2%. Le previsioni per i periodi successivi sono caratterizzate comunque dal segno positivo: +1% per il 2022 e +1,5% per il 2023”.
“Per quanto concerne il reddito disponibile delle famiglie senesi dopo la flessione del 3,6% subita nel corso del 2020, si stima che intraprenderà un percorso di recupero negli anni successivi: +3,6% nel 2021, +4% nel 2022 e +4,3% nel 2023. Anche la spesa per consumi finali delle famiglie dovrebbe mostrare segnali di recupero, anche se potrà essere fortemente condizionata dalle rilevanti spinte inflazionistiche: si prevede una crescita del 6,9% nel 2021, che dovrebbe proseguire anche nel 2022 (+7,3%) e nel 2023 (+4%). Sul fronte dell’occupazione per quanto riguarda gli occupati le previsioni mostrano, dopo la flessione del 1,4% prevista per il 2021, una moderata crescita negli anni successivi (+0,7% nel 2022 e +1,1% nel 2023)”, dice ancora Randellini