Siena

Un capodanno da record per i prodotti italiani

Grande successo dei prodotti italiani sulle tavole di tutto il mondo durante queste feste, con l’agroalimentare che taglia il traguardo di 5,3 miliardi di euro in esportazioni, con un incremento del 6% rispetto allo scorso anno.

Ovviamente a trainare il settore sono vini e spumanti, ma ci sono anche grappa e liquori, panettoni, formaggi, salumi e caviale. Sono i dati che traccia Coldiretti sulla base della proiezione su dati Istat del commercio estero relativa al mese di dicembre 2023. Cresce il valore delle esportazioni di tutti i prodotti tipici delle feste, come gli spumanti (+3%) in particolare il Prosecco (+4%) molto apprezzato oltre confine per i brindisi, i panettoni (+8%), le paste tradizionali (come cappelletti o tortellini, +6%) e il caviale (+23%). Cresce anche l’esportazione dei formaggi (+14%) e di salumi e cotechini (+14%).

Quasi un miliardo di bottiglie di spumante italiano nel 2023 hanno celebrato i brindisi delle tavole di tutto il mondo (triplicando il risultato degli Champagne, che scendono ad appena 300 milioni, ma che detengono ancora il primato per i prezzi); secondo le stime di Coldiretti il valore delle esportazioni di spumate italiano all’estero nel 2023 hanno raggiunto un valore di più di 2,2 miliardi. Sulla scia di questi successi, preoccupa sempre di più la contraffazione dei prodotti dello Stivale, che vale 120 miliardi di euro sottraendo risorse e opportunità di lavoro all’Italia. Tra i prodotti più imitati ci sono Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Asiago, Fontina, Prosciutto di Parma e di San Daniele, ma anche i vini come Chianti e Prosecco.

A tal proposito il Presidente di Coldiretti Ettore Prandini ha dichiarato: “Il contributo della produzione agroalimentare Made in Italy alle esportazioni e alla crescita del Paese potrebbe essere nettamente superiore se dagli accordi venisse un chiaro stop alla contraffazione alimentare internazionale. A far esplodere il falso è stata paradossalmente la “fame” di Italia all’estero con la proliferazione di imitazioni low cost ma a preoccupare è anche la nuova stagione degli accordi commerciali dell’Unione Europea a partire dal Mercosur che riguarda Paesi dove particolarmente diffuse sono le imitazioni”.

Stefania Tacconi

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