Un’antica ricetta trovata in una bibbia risalente al XVIII secolo. Inizia così la storia di ‘Amaro di Siena’, la start-up senese nata nel 2020 ed il cui prodotto finale, l’amaro di Siena per l’appunto, è arrivato sulle nostre tavole solo pochi giorni fa, nell’agosto del 2022.
A raccontare la storia è Fiorenza Iannamico, amministratrice della società, nonché la prima rivisitatrice della ricetta originale: “Tutto è iniziato qualche anno fa, quando, il mio compagno stava ristrutturando un antico edificio a Terrenzano ed ha ritrovato questi antichi manufatti risalenti al ‘700. Insieme a questa bibbia c’era questa ricetta. Essendo io una biologa, mi sono subito interessata perché il distillato aveva ottime potenzialità”. “Infatti, ho capito subito che la ricetta sarebbe stata facilmente commercializzabile – spiega ancora la signora Iannamico -. A spiccare tra tutti gli ingredienti c’era la verbena un ingrediente che richiama subito un forte legame con Siena. Da qui nasce anche il nostro slogan “Spirito del Campo”, proprio a sottolineare il nostro grande senso di appartenenza”.
La riscopritrice di questa antica ricetta si sofferma poi a spiegare gli ingredienti del proprio distillato: “Il nostro è un prodotto che vuole essere di facile accesso. In origine il distillato aveva una gradazione alcolica di oltre 40 gradi, noi, invece, l’abbiamo portato ad una gradazione del 33%. Inoltre, ho prestato particolare cura a creare un prodotto senza glutine, in modo da far godere tutti dell’amaro di Siena. Tutto questo lavoro, in realtà, mi è stato reso più semplice da una ricetta che prevedeva tutta una qualità di erbe, frutti e radici di cui in Toscana c’è grande disponibilità”.
“Al momento – precisa l’amministratrice – vendiamo su Siena, e stiamo già prendendo accordi con ristoranti e rivenditori locali. Il nostro obiettivo è quello di operare su Siena ma di farci conoscere al più presto anche in Europa. Proprio per questo abbiamo già dato alla luce uno store on-line che consenta a tutti di poter acquistare l’amaro”. “Per adesso – conclude Iannamico – siamo costretti a produrre il distillato a Livorno ma tra i nostri propositi c’è anche quello di spostare la produzione a Siena il prima possibile”.
Emanuele Giorgi