Siena

“Un nuovo approccio per il caporalato e lo sfruttamento in agricoltura”: la proposta di Flai Cgil Siena

.Un nuovo approccio per caporalato e sfruttamento in agricoltura. Si è parlato di questo durante l’iniziativa organizzata da Flai Cgil e Cgil di Siena e della Toscana al Palace Hotel Due Ponti a Siena.

L’obiettivo dell’evento è quello di iniziare una discussione di sistema in provincia di Siena su un tema così importante con le istituzioni coinvolte, le parti datoriali e tutti i soggetti interessati nel nostro territorio, come spiega il segretario generale Flai Cgil Siena Andrea Biagianti

“C’è la necessità di mettere in atto un nuovo approccio concreto – spiega – Non solo quello coercitivo, normativo e dei controlli, ma di sperimentazione verso nuovi percorsi virtuosi di tutela giuridica e di reinserimento lavorativo con una presa in carico sociale e trasversale del lavoratore, così come sta già facendo il progetto Soleil della Regione Toscana al quale come Cgil partecipiamo”.

“Proponiamo poi – prosegu– di istituire la Sezione territoriale della Rete del lavoro agricolo di qualità, prevista dalla legge 199 del 2016, per avere una cabina di regia istituzionale per promuovere iniziative locali nel campo delle politiche attive del lavoro, del contrasto al lavoro sommerso.”.

“Non solo, durante l’iniziativa è emersa la proposta di riflettere su una possibile piattaforma di filiera o un albo delle aziende che forniscono manodopera in agricoltura, – aggiunge il sindacalista – uno strumento a cui possano attingere i committenti e scegliere aziende virtuose che forniscono una serie di dati a garanzia. Questo permetterebbe di affrontare i picchi e i flessi della produzione in agricoltura e la contestuale mancanza di manodopera avendo un riferimento concreto per scegliere chi opera nella legalità. In questo senso vi sono stati vari tentativi e approcci di singoli Consorzi e aziende ma serve un confronto più ampio”.

“Sul tema degli appalti in agricoltura – conclude – abbiamo affrontato il possibile strumento della notifica preventiva per individuare prima chi sono le aziende che operano per il committente ed ottenere tutte le informazioni del caso. La discussione è volta sia alla tutela dei lavoratori che a contrastare forme di concorrenza sleale tra le imprese e a salvaguardare il nostro territorio”.

marco crimi

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