Sette donne si risvegliano nel Palazzo delle Sopravvissute. Sono vestite da spose e, sotto l’occhio vigile della Death Bride, attraversano primavera, estate, autunno e inverno in attesa di uno sposo che potrebbe non arrivare mai.
Questo è International brides movement, progetto cresciuto in modo organico a partire dal 2017, grazie alla collaborazione tra il registra David Glass e le direttrici della Compagnia Topi Dalmata, Margherita Fusi e Silvia Bruni.
In quell anno, spiega Glass, ” le direttrici mi invitarono a sviluppare a Siena una pièce di devised theatre che ruotasse intorno a una comunità di donne e a 10 abiti da sposa che erano stati donati alla Compagnia. Nei due anni successivi sono tornato periodicamente a Siena a lavorare con il gruppo che via via si stava formando, improvvisando e discutendo su scene diverse, che hanno portato con il tempo ad una struttura drammaturgica fondata sul linguaggio del teatro fisico: un gruppo di donne in attesa di un marito che non arriva mai”.
“La scelta di un linguaggio fisico e visivo è emersa quasi subito-continua-, dal momento che essa era maggiormente adatta a riflettere le vite viscerali ed emotive di questi archetipi femminili e della loro interminabile attesa in quello che abbiamo iniziato a chiamare il “Palazzo delle sopravvissute”. Gli episodi sono stati poi strutturati in una sequenza che poteva a grandi linee rispecchiare quella delle stagioni della vita di una donna. Durante il primo studio del 2018 è stata inoltre introdotta un’altra figura, la Death Bride, al contempo nutrice, maestra, educatrice e motore di cambiamento attraverso i cicli della vita.
“Dopo i primi due studi, Margherita Fusi, Silvia Bruni ed io abbiamo condotto numerosi workshop relativi ai temi e ai processi creativi delle Brides in Italia, Cina, Grecia e UK, ciascuno dei quali ha visto la partecipazione di donne e alcuni uomini che hanno arricchito il tessuto della pièce di nuovi episodi, significati e storie.The Brides International, commissionato dal 47esimo London International Mime Festival, e che adesso presentiamo in prima nazionale a Siena, vede la partecipazione di uno straordinario gruppo di artiste provenienti da Grecia, Giappone, Usa e UK, oltre alle fondatrici italiane”, aggiunge.
“Attraverso questo percorso The Brides Project sta sempre più trasformandosi in un “movimento”, che celebra ed esplora le voci e la creatività delle donne di tutto il mondo attraverso il teatro, l’arte, lo storytelling e il dialogo. Guidato da una comunità femminile in grande espansione, il movimento si sta già espandendo in Grecia e in Uk, oltre che in Giappone e in Usa. Spero di incontrarvi presto lungo la nostra strada”.