‘Una donna di nome Italia’, il progetto della Scuola edile di Siena, con il comune di Siena e Fondazione Mps, salva il ‘Monumento ai Caduti per l’Indipendenza’ di Tito Sarrocchi, in stato di semiabbandono nei giardini di San Prospero. Sarà presentato domenica 20 febbraio, alle ore 15, in Piazza del Campo davanti a Fonte Gaia, da dove partirà il ‘Tour animato’ nei luoghi della Siena risorgimentale per la Giornata internazionale della guida turistica.
“Questa azione per la tutela e valorizzazione del nostro patrimonio artistico supera il restauro dell’opera e – dice Giannetto Marchettini presidente Scuola Edile –, secondo i nostri metodi, attiverà un vasto indotto”. “Un intervento di particolare importanza che – commenta il sindaco Luigi De Mossi – mostra la sinergia fra comune di Siena e territorio. Parliamo di un momento dal profondo significato per la storia della città e del nostro Paese: il suo recupero ha un valore culturale per le attuali e future generazioni. Per questo l’amministrazione comunale si è impegnata in prima persona, con la Scuola edile e la Fondazione Mps, in un progetto di recupero che vuol coinvolgere tutta la nostra comunità”.
Il programma è stato selezionato dal bando ‘Let’s art!’ di Fondazione Mps. “Promuove – dice il presidente Carlo Rossi – la trasformazione digitale delle realtà culturali della provincia, attraverso percorsi di formazione e consulenza, con l’obiettivo di sostenere la comunità e gli enti nel riappropriarsi di luoghi, monumenti, edifici, manufatti simbolici e significativi del territorio. Come nel caso del ‘Monumento ai Caduti’ di Tito Sarrocchi: non è solo un’operazione di restauro, ma anche un’azione ricca di significato, con nuove prospettive di valorizzazione, fruizione e rinaturalizzazione del luogo per vivere pienamente il contesto e la storia artistica di Siena”.
“Il nostro programma – spiega Erika Carrazza vice presidente Scuola Edile – attiverà il ‘cantiere scuola’, con l’inserimento di nuovi addetti e professionisti”. “Il restauro della Scuola Edile – dice il direttore Stefano Cerretani – aggiunge un rilevante capitolo alla nostra strategia mirata a sensibilizzare i cittadini ad una matura fruizione dei beni comuni”.
La scultura, commissionata nel 1875 dai senesi per onorare la memoria dei caduti nel Risorgimento, fu collocata in piazza San Pellegrino poi, demolita la Chiesa, Piazza dell’Indipendenza; la statua fu spostata nel 1958 a San Prospero, tra via Fruschelli e Pannilunghi. Le sue condizioni, pur con fattezze finissime, sono molto precarie. Il bando ‘Let’s Art!’ coprirà il 50% del restauro; il resto sarà assicurato da comune, Scuola edile e cittadinanza con una campagna di raccolta fondi.
“Nel ‘cantiere scuola’, organizzato da Scuola edile con soprintendenza e comune – spiega Cerretani –, lavoreranno nuove e consolidate professionalità, favorendo ricambi generazionali e vitalizzando tecniche a rischio scomparsa”. Poi l’appello. ‘Una donna di nome Italia’ coinvolgerà cittadini, associazionismo e tessuto imprenditoriale. Il nostro immenso patrimonio storico-artistico appartiene alla memoria storica e all’identità collettiva: implica un impegno comune per tutelarlo, valorizzarlo e trasmetterlo, alle future generazioni.
Domenica 20 febbraio, in Piazza del Campo, dopo la presentazione del progetto, con il patrocinio del comune di Siena, sarà offerto con l’associazione Guide turistiche Siena e provincia, per la Giornata internazionale della guida turistica, un ‘Tour animato’ alla scoperta dei luoghi senesi del Risorgimento; attore protagonista Francesco Burroni.
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