L’associazione dei Tartufai Senesi auspica che si possa intervenire quanto prima contro la pratica di “commercio anticipato”.
Anche la ricerca del tartufo ha le sue regole. E’ quello che denuncia l’associazione Tartufai Senesi con un’iniziativa volta a tutelare il pregiato tartufo bianco contro i “furbetti del tartufo”, ovvero contro quei cercatori che non rispettano calendari regole e orari di raccolta del prezioso fungo ipogeo.
Dai primi di settembre prenderà servizio, una guardia particolare giurata autorizzata ad esercitare attività di sorveglianza e vigilanza assunta dall’associazione che vigilerà sul corretto comportamento dei cercatori all’interno delle aree gestite o di proprietà dall’associazione tartufai senesi in tutta al provincia di Siena. I lavoro della guardia sarà sia quello di prevenire che di sanzionare o far sanzionare i cercatori di frodo o chi non rispetterà le regole.
Non un lavoro semplice ma sembrava doveroso ed utile all’associazione provare a fare qualcosa, viste le continue segnalazioni di cercatori di frodo che, anche adesso, nonostante il calendario di ricerca preveda l’apertura solo al 10 di settembre, giungono da parte dei soci. Proprio la scorsa settimana è stata segnalata la presenza di cercatori non locali in aree di ricerca del tartufo bianco dei nostri territori.
In tal senso l’associazione auspica una stretta collaborazione tra tutte le forze dell’ordine (in primis corpo forestale e polizia provinciale) atte a fare controlli per non pregiudicare i territori di ricerca e salvaguardare questo prezioso frutto della terra che, se raccolto fuori stagione, può portare al progressivo depauperamento della risorsa e conseguente impoverimento dei terreni.
In queste settimane si sono evidenziati casi in provincia di Siena, segnalati verbalmente alle forze competenti alle quali viene chiesto un pronto intervento, di negozi e ristoranti che, nonostante il divieto, già commercializzano e somministrano tartufo bianco pregiato. In tal senso l’associazione auspica che si possa intervenire quanto prima in questa pratica di “commercio anticipato”, che danneggia il territorio ed i consumatori certamente ignari dell’ illegalità della situazione.