Una frase offensiva contro un ragazzo e contro i partigiani. È quella che si è trovato di fronte Emiliano Cencini, segretario dei Giovani democratici di Abbadia San Salvatore, sedendosi questa mattina, venerdì 27 aprile, al suo banco di scuola, presso l’Istituto tecnico “Avogadro” di Abbadia San Salvatore. “Te come i partigiani… al muro col caricatore nel corpo”. Questa la frase che l’autore, ancora sconosciuto, ha lasciato sul banco di Cencini, a pochi giorni dai festeggiamenti della Festa della Liberazione.
“È stata davvero una brutta sorpresa – commenta Cencini – quella che ho trovato sul mio banco questa mattina, appena entrato in aula. Purtroppo è un episodio che sembra fare eco a quello avvenuto a Roma, presso il liceo scientifico ‘Avogadro’, dove qualche giorno fa alcuni studenti legati a Forza Nuova non hanno consentito all’ex partigiano Mario Bottazzi di prendere la parola. Oltre ad essere una mancanza di rispetto nei confronti di un compagno di scuola che ha diritto di avere le proprie idee politiche, è anche una scritta offensiva per tutti gli uomini e le donne che hanno combattuto per liberare il nostro Paese dalla dittatura e per garantirci un’Italia democratica. Trovo che sia veramente triste che atti del genere si consumino proprio nelle scuole, perché è qui che noi giovani ci formiamo, non solo culturalmente, ma anche per affrontare la vita. La scuola dovrebbe essere, quindi, il luogo in cui si impara a stare insieme, ad ascoltarci, a venirci incontro e a rispettare le idee degli altri anche se non sono affini alle nostre. Purtroppo, però, la scritta che ho trovato stamani sul mio banco mi porta a pensare che non è così e ne sono profondamente rammaricato”.