Gli “stati generali” dell’agricoltura chianina sono stati introdotti da Andrea Rossi, Presidente dell’Unione (e Sindaco di Montepulciano), e hanno visto poi sfilare i dirigenti Paolo Bucelli (Provincia di Siena) e Giorgio Pinzi (Unione dei Comuni Valdichiana Senese), la dott.ssa Paola Faggi, funzionario dell’Agenzia Regionale Toscana per le erogazioni in Agricoltura, ed il dott. Paolo Degli Antoni, referente regionale per i controlli alimentari del Corpo Forestale dello Stato.
E’ stato proprio il confronto a far emergere i temi “caldi” del momento e a rendere esplicite le attuali aspettative del mondo agricolo.
Chi trae dalla terra il proprio sostentamento (e rivendica il ruolo di primo manutentore dell’ambiente e del paesaggio) oggi chiede una maggiore attenzione da parte delle Istituzioni, una vicinanza non solo formale ma che si traduca in condivisione dei problemi.
L’agricoltura risente della crisi, anche in maniera pesante, ma in provincia di Siena le aziende non chiudono, piuttosto “tengono” e diventano quindi elemento di ripresa e rilancio dell’economia.
Sui controlli, che tutti auspicano e ritengono positivi, come garanzia di qualità, gli agricoltori chiedono uno snellimento delle procedura e chiarezza nell’interpretazione delle norme.
Forse è proprio la burocrazia il peso che oggi il comparto agricolo soffre maggiormente. Gli adempimenti formali non si conciliano con i tempi che richiede il lavoro e finiscono per soffocare l’attività. Da Montepulciano è stato rilanciato l’appello a snellire la burocrazia e i controlli
“E’ un’utopia, non è nell’agenda del Governo – ha affermato Andrea Rossi, cogliendo un’aspirazione comune – ma l’ideale per gli agricoltori, di fronte alla frammentazione delle competenze, sarebbe avere un interlocutore unico, un ente che potrebbe anche certificare la qualità, attribuendo alle produzioni un valore aggiunto. All’imprenditoria agricola piacerebbe vedere almeno un sforzo della politica in questa direzione”.
Da tutti i partecipanti, senza eccezioni, sono giunti riconoscimenti alla validità dell’iniziativa, la prima del genere mai promossa in Val di Chiana. Rossi ha dunque preannunciato la volontà dell’Unione dei Comuni – che prosegue nell’iter di adeguamento del proprio Statuto alla normativa regionale – di tenere aperto il tavolo di confronto ed ha accennato alla necessità di rendere più snella anche la “filiera” produttiva: “Chi produce ricchezza – ha concluso il Presidente – è oggi soggetto a troppi passaggi attraverso il terziario, attraverso professionalità intermedie, che si traducono in costi non più sostenibili alla luce dell’andamento dei mercati”.
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