Università di Siena protagonista al primo Rooting lab di Co2 Pacman in Croazia

È in corso sull’isola di Brac in Croazia il primo Rooting Lab del progetto Co2 Pacman, un’iniziativa ambiziosa che mira a sviluppare soluzioni innovative per la decarbonizzazione delle isole del Mediterraneo. L’evento riunirà fino al 19 settembre i principali partner del progetto, tra cui l’Ecodynamics Group dell’Università di Siena, in qualità di capofila.

L’obiettivo è sviluppare, in modo partecipato, strategie per la decarbonizzazione delle isole del Mediterraneo. Attraverso il Rootng Lag, formula che prevede workshop interattivi, sessioni di brainstorming e gruppi di lavoro, tutti i partecipanti saranno coinvolti attivamente nella definizione e nella co-creazione di un percorso verso la neutralità climatica delle isole coinvolte nel progetto. Il primo Rooting Lab di Co2 Pacman a Brac, che sarà riproposto anche a Creta e all’isola d’Elba, rappresenta solo il primo passo di un percorso più ampio. Questi laboratori offriranno l’occasione di sperimentare nuove soluzioni e modelli di sviluppo sostenibile, replicabili in altre isole del Mediterraneo. Politici, cittadini, studenti e aziende, lavorando in modo sinergico, garantiranno un approccio olistico alla decarbonizzazione, tenendo conto delle specificità di ciascun territorio e delle esigenze delle comunità locali.

Spiega il professor Simone Bastianoni, coordinatore scientifico del progetto: “La transizione verso la neutralità carbonica è possibile anche
nelle piccole isole del Mediterraneo. La partecipazione attiva della comunità locale è fondamentale per il successo di questo progetto: la coprogettazione con politici locali e cittadini è fondamentale per sviluppare soluzioni di decarbonizzazione in grado di rispondere alle esigenze specifiche del territorio, promuovendo lo sviluppo sostenibile dell’isola”.

Avviato a gennaio 2024 e sostenuto da un finanziamento di 2,8 milioni di euro del programma Interreg Euro-Med, Co2 Pacman mira a facilitare la transizione ecologica nelle isole del Mediterraneo. Il progetto, della durata di 33 mesi, si inserisce in un contesto più ampio di cooperazione territoriale svolto dal gruppo di ricerca.