Da una ricerca pubblicata da Immobiliare.it in questi giorni era emerso un calo dell’8% negli affitti per le case a Siena locate agli studenti fuori sede, eppure il sindacato Link interviene prontamente precisando alcunid ettagli e invocando anzi un intervento del Comune e della Regione:
“Siena è una città universitaria che accoglie una comunità studentesca di poco meno di 20mila studenti e studentesse, di cui circa il 70% sono fuori sede. L’inizio di ogni anno accademico coincide, dunque, con la necessità di cercare casa, ma per molti e molte la ricerca diventa realmente impegnativa e pone di fronte a non poche difficoltà. Non sono rari, infatti, i casi in cui studenti e studentesse devono affrontare difficoltà connesse a pregiudizi legati al sesso, all’anno di studi, al paese di provenienza; a questo si aggiunge ogni anno l’aumento sempre maggiore del prezzo degli affitti. Il report del sito Soloaffitti.it descrive, infatti,una situazione sempre più preoccupante: i prezzi salgono in media ogni anno del 4% con picchi che arrivano addirittura al 20%” si legge nella nota inviata da Link Siena – Sindacato Universitario. Che prosegue:
“Siena è una città che vede, all’interno del contesto cittadino, un grandissimo mercato immobiliare che non risponde quasi mai alle richieste della popolazione studentesca la quale, è importante notare, corrisponde a circa un quinto di tutta la popolazione cittadina. Le case del centro storico, in alcuni casi, sono in condizioni a malapena vivibili ed hanno un rapporto qualità-prezzo quasi sempre sfavorevole; quelle delle zone più periferiche, anche se in condizioni migliori in quanto a vivibilità, sono comunque care e non dispongono di un servizio di trasporto pubblico in grado di soddisfare le esigenze di studenti e studentesse, dal momento che i collegamenti verso i poli didattici e il centro storico, fulcro anche della vita sociale, sono limitati. Vorremmo qui sottolineare come già altre volte abbiamo preso posizione sulla questione dei trasporti, dal momento che l’aumento delle corse degli autobus e la riduzione dei costi permetterebbero a studenti e studentesse non solo una maggiore fruibilità degli spazi cittadini, ma sarebbero anche stimolo per lo sviluppo di attività sociali e culturali anche nelle zone periferiche della città, andando a vivificare l’intero tessuto urbano. A questi elementi, infine, si vanno ad affiancare fenomeni sempre più preoccupanti quali quello dell’aumento degli Airbnb o la diffusione degli affitti parzialmente o totalmente in nero.
A fronte di questa analisi, riteniamo che sia opportuno che l’Amministrazione comunale e quella regionale aprano dei tavoli di discussione, affinché si intervenga a tutela di tutti gli studenti e le studentesse con soluzioni efficaci e concrete, quali potrebbero essere i contratti calmierati o facilitati. Vogliamo che gli studenti e le studentesse abbiano la possibilità di poter vivere in una casa che risponda alle loro esigenze. Infine chiediamo che l’università si doti di strumenti adeguati che possano fornire supporto e tutela a tutti e tutte”.
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