“Mentre irresponsabili pulsioni belliche travolgono l’Europa e il mondo, noi crediamo che chi vuole la pace debba preparare la pace”, è il messaggio chiaro e diretto che l’Università per Stranieri di Siena manda al presidente del Consiglio Europeo che, a metà marzo, aveva detto parole di segno opposto (“se vogliamo la pace dobbiamo essere pronti alla guerra”, ndr.). L’ateneo, in una nota, ha confermato che stopperà le proprie lezioni il prossimo mercoledì 10 aprile, in occasione della fine del Ramadan. “Siamo una comunità multiculturale, plurilingue, inclusiva per statuto e missione, amica della diversità e impegnata a costruire il riconoscimento dell’altro come presupposto di una convivenza pacifica tra popoli e culture”, è la spiegazione della scelta. “In questo momento terribile, un momento in cui tutto l’Occidente si fa complice del massacro senza fine di Gaza, è importante dare un segno preciso di amicizia e condivisione con le persone che – fra noi, a Siena, in Italia e nel mondo – si riconoscono nella cultura islamica – si legge-. Da noi si insegnano l’arabo e il turco, e abbiamo appena istituito uno dei pochissimi insegnamenti italiani di Archeologia e storia dell’arte islamica”. Confermata anche la volontà di sospendere la didattica per la festa ebraica del Kippur “per sottolineare la nostra vicinanza al popolo ebraico nell’anniversario dell’eccidio del 7 ottobre”.
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