Si terranno il 28 giugno le elezioni all’Università per stranieri di Siena con eventuali votazioni successive previste, martedì 29 e mercoledì 30. L’unico candidato che si è presentato è lo storico d’arte fiorentino e saggista Tomaso Montanari che presenterà la sua candidatura al personale dell’Ateneo martedì 8 giugno, in aula Magna, all’Assemblea della comunità Universitaria.
Ai sensi dello Statuto, hanno diritto di voto i professori di prima e seconda fascia, i ricercatori a tempo indeterminato e determinato, i docenti incaricati stabilizzati, il personale tecnico-amministrativo, i collaboratori esperti linguistici e i docenti di lingua italiana. Per la prima volta partecipano alle elezioni anche gli assegnisti, i dottorandi di ricerca e tutti gli studenti regolarmente iscritti, così che il numero degli aventi diritto al voto supererà i 2.500.
Montanari quindi con ogni probabilità sarà il successore dell’ ’attuale Rettore Pietro Cataldi . Lo stesso Cataldi e si è detto “particolarmente soddisfatto che si sia candidato un collega di alto prestigio culturale e di appassionata capacità anche umana di coinvolgersi nelle maggiori questioni dei nostri tempi: la giustizia sociale, l’ambiente, i diritti dei più fragili (a partire dai migranti), il patrimonio culturale. Sarà così possibile proteggere e allargare la missione dell’Ateneo, nella sua funzione di ponte fra lingue, esperienze, culture. Le radici anche senesi e la proiezione cosmopolita del futuro rettore sembrano infatti incarnare l’identità specifica dell’Università per Stranieri”, spiega
Il prof. Tomaso Montanari ha dichiarato: “Vorrei provare a restituire almeno qualcosa del moltissimo che ho avuto dall’università. Propongo alla Stranieri un governo visibilmente plurale, collegiale e paritario per genere. Vorrei che nel prossimo sessennio fosse tangibile il nostro essere un servizio pubblico, che ha come scopo ultimo la formazione della persona umana. La bussola sarà l’eguaglianza: che si deve realizzare a tutela delle differenze (a partire da quelle di genere) e in opposizione alle disuguaglianze. E dunque – per non fare che un esempio – un’università che si dedichi, ancora di più e sempre più intensamente, a studiare gli stranieri in Italia: la lingua e la condizione culturale dei migranti, dei nuovi italiani. Proprio le università – e la nostra per prima, nelle sue piccole dimensioni e nella sua grande generosità – possono dimostrare concretamente che far incontrare le culture, mediarle, tradurle, comporle non significa perderle, ma renderle feconde. E, in questo, Siena ha un messaggio speciale da dare al mondo. Il rapporto tutto senese tra l’appartenenza alla piccola patria della contrada e l’appartenenza alla città – due appartenenze che non si negano, ma anzi si rafforzano a vicenda – è il frutto di una abitudine secolare a intrecciare identità e diversità, costruendo uno spazio comune senza perdere se stessi”
Il nuovo Rettore entrerà in carica il 9 ottobre e sarà in carica per il sessennio accademico 2021-2027.
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