In questi giorni i rettori delle università della Federazione Russa hanno composto un manifesto, supportando e corroborando l’ideale di Putin, affermando la guerra in Ucraina come un bene necessario per il bene della Russia. Sulla questione stanno intervenendo diverse università europee descrivendo il documento russo come: “indegno”. Su questo tema è voluto intervenire a mezzo stampa anche Tomaso Montanari, rettore dell’Università per Stranieri di Siena.
“Lascia sconcertati il documento sottoscritto dai colleghi rettori delle università della Federazione russa nel quale rivendicano senza mezzi termini la scelta scellerata della guerra di aggressione contro l’Ucraina”. Afferma Montanari in una dura presa di posizione sul documento dei rettori secondo i quali scopo dell’intervento militare è quello di “ottenere la demilitarizzazione e la denazificazione dell’Ucraina” e la protezione “dalle crescenti minacce militari”.
Secondo il rettore senese “torna, in questo infelicissimo testo, quella retorica burocratica di sapore staliniano che abbiamo imparato a temere e detestare nelle pagine altissime di ‘Vita e destino’ di Vasilij Grossman. Torna il culto della personalità del capo, intrecciata al rovesciamento della verità. E torna il nazionalismo – questo nazionalismo imperialista e sanguinario –, che viene elevato a scopo stesso della formazione universitaria”.
Aggiunge ancora Montanari: “La sottomissione dei vertici del sistema universitario russo alla propaganda mistificatoria del presidente Putin è totale” quando affermano dice Montanari riportando un passo del documento dei rettori “di voler supportare il nostro esercito che difende la nostra sicurezza; è importante supportare il nostro Presidente che, probabilmente, ha preso la decisione più difficile della sua vita, una decisione sofferta, ma necessaria. Quel che è ancora peggio” aggiunge Montanari è che i rettori dichiarano che è anche importante “coltivare nei giovani il patriottismo e l’aspirazione ad aiutare la Russia”