Università per Stranieri, Montanari: “Problemi con i pakistani alla mensa, il servizio va avanti con l’impegno di tutte le istituzioni”

I rifugiati pakistani iscritti ai corsi di lingua italiana potranno continuare a cenare nella mensa del Diritto allo studio regionale con il contributo dell’Università per stranieri se tutte le istituzioni senesi, Comune in primis, faranno la propria parte.

Il rettore Tomaso Montanari l’aveva scritto in una lettera privata, e diffusa da La Nazione, indirizzata ai componenti del tavolo territoriale per l’accoglienza. E l’ateneo, dopo la fuga di notizie, ha deciso di prendere una posizione pubblica. L’Università ricorda il suo impegno economico “che trova pochi paragoni, se parametrato al bilancio delle istituzioni senesi” per fare accedere i migranti al servizio della mensa ma, si diceva, chiede a tutti gli attori in campo, e nello specifico a palazzo pubblico, di fare il proprio dovere e garantire “a queste persone i servizi essenziali che esse sono altrimenti costrette a cercare impropriamente nella struttura della mensa, provocando immaginabili problemi”.

Nella lettera Montanari segnalava un “utilizzo scorretto, da parte dei rifugiati pakistani, degli spazi della sede dell’università per Stranieri di Siena di via dei Pispini”. I problemi, aveva aggiunto, “non riguardano solo l’uso improprio dei servizi e degli spazi, ma anche casi spiacevoli di comportamenti indecorosi nei confronti di chi lavora” all’ateneo “e nei confronti delle studentesse e degli studenti che frequentano le lezioni”. Quanto alla mensa di Sant’Agata vengono evidenziate “situazioni sgradevoli” per cui, per la Stranieri “potrebbe essere difficile proseguire nel sostegno ai rifugiati”.

La lettera del rettore “è volta a richiamare l’attenzione di tutte e tutti su questo nodo, ed è stata scritta dopo aver ricevuto varie proteste da parte del Dsu che lasciano presagire, se nulla cambierà, l’impossibilità da parte del Dsu stesso di proseguire con questo servizio sostenuto da Unistrasi”, si spiega.