Ma quella dei viaggi di Bacco non è solo una questione di numeri (seppur, con un giro di affari dai 3 ai 5 miliardi di euro nel 2010, il settore è tra i pochi a crescere anche in tempo di crisi, secondo i dati dell’“Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia” n. 9 Città del Vino-Censis Servizi). Les Routes des Vins di Bordeaux e le Strade del Vino e dei Sapori d’Italia, i prestigiosi châteaux o gli antichi domaines di Borgogna e le suggestive fattorie e cascine della campagna italiana rappresentano ancora nell’immaginario degli eno-appassionati di tutto il mondo le mete assolutamente imperdibili. E Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Ungheria dettano le regole vincenti dell’enoturismo internazionale. “La viticoltura, e in particolare il lavoro nelle campagne, è da sempre alla base dei grandi movimenti migratori – sottolinea il presidente delle Città del Vino Giampaolo Pioli – e il vino è mezzo e fonte di dialogo tra i Paesi europei e non solo: tra l’est e l’ovest, tra la Sicilia e il Maghreb, tra la Spagna e il Marocco”.
Dalla Toscana alla Sicilia, dal Trentino all’Emilia Romagna, dalla Lombardia al Veneto, al Lazio, per la “Giornata Europea dell’Enoturismo” le Città del Vino apriranno le porte agli eno-turisti, tra cantine aperte, percorsi enogastronomici ad hoc, degustazioni, arte, musica e spettacoli. Anche nel Parco Nazionale delle Cinque Terre: “nonostante l’alluvione che ha colpito le Cinque Terre ed i drammi che ha provocato – spiega il coordinatore delle Città del Vino della Liguria Enzo Giorgi – abbiamo voluto mantenere la data della manifestazione come segnale di auspicio per una rapida ripresa del territorio così crudelmente ferito visto che la manifestazione punta alla tutela del territorio ed alla promozione dei prodotti locali e del loro consumo e di conseguenza all’incentivazione del turismo”.
Ma chi sono oggi gli eno-turisti? A caccia di curiosità ed esperienze innovative i viaggiatori di Bacco non vanno più dietro alle mode nella scelta delle mete, grazie anche alla crescente familiarità nell’usare quotidianamente il web (dove il 30% organizza i propri viaggi), dove si coltivano interessi sempre più personali e ristretti, che si traducono nell’individuazione di luoghi ben precisi, capaci di soddisfare più passioni in una solo volta: la gastronomia batte il vino come motivazione di viaggio e si intreccia con l’arte, l’ambiente, lo sport ed il wellness, in nuovi format di viaggi che vanno dallo “snapper” (snack + cena) al “food shopping”, dalle “sagre esperienziali” alle “incursioni gustative” e ai “viaggi dedicati”. Secondo l’“Osservatorio sul Turismo del Vino in Italia” le vacanze sono sempre più brevi (un giorno nel 56% dei casi) e dislocate lungo tutto l’anno, ma gli eno-appassionati spendono di più: in media un turista del vino spende 193 euro al giorno, ne spendeva 149 nel 2003 (+18% al netto dell’inflazione).
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