La storia alla fine ha preso una piega netta e più dei richiamo di Hollywood ha vinto l’Elegia americana: Donald Trump è il 47esimo presidente degli Stati Uniti, rieletto dopo quattro anni nonostante gli scandali, le condanne e gli impeachment.
Al di là dell’oceano in molti considerano quella del tycoon un’impresa senza precedenti. Trump ha vinto a valanga battendo Kamala Harris, lo star system che la sosteneva e riuscendo ad abbattere il ‘ blue wall’ conquistando stati come la Pennsylvania.
La sfidante ha puntato su temi come l’aborto ed ha cercato di attrarre il voto femminile ma alla fine il risultato è stato monco. Harris poi doveva fare una corsa che, da un punto di vista comunicativo, era già in salita, come spiega il docente dell’Università Francesco Olmastroni.
“La candidata democratica ha fatto il possibile – ha detto – . Ma Biden ci ha messo del suo a non darle una mano a partire dai dibattiti. La sua poi è stata un’eredità pesante, che alla fine ha favorito Trump”.
Inflazione ed economia ma anche sicurezza sono i temi che hanno aperto al tycoon newyorkese la strada del ritorno alla Casa Bianca. E poi non bisogna sottovalutare il fattore Elon Musk.
“Negli ultimi giorni abbiamo visto una sua presenza costante, soprattutto in Florida. Ha parteggiato fino all’ultimo per Trump: lo abbiamo visto anche nei post che ha prodotto stamattina, che sono stati assolutamente di vittoria. Adesso credo che possa avere degli incarichi all’interno dell’amministrazione. E penso che ci sia un interesse a favorire un gruppo di grandi interessi economici che è stato attivo in campagna elettorale”, ha aggiunto il professore.
Katiuscia Vaselli