Siena

Va al cimitero ma la tomba nel marito non c’è più: amara sorpresa per una signora di Colle Val d’Elsa

Per Nunzia Spinelli la sorpresa è stata scioccante: una settimana fa è andata al cimitero di Colle Val d’Elsa per visitare suo marito ed ha scoperto che nel luogo dove si trovava la sua tomba c’era un’altra persona.

“Non sto a raccontare quanto sono stata male, non sapevo dove erano stati buttati i suoi resti e non capivo perché non eravamo stati informati per decidere quello che dovevamo decidere”, le parole della signora contenute in un post sui social.

Qualche giorno dopo la scoperta: l’esumazione del coniuge era stata un intervento programmato. Ma i dubbi sono rimasti, soprattutto sui resti che gli sarebbero stati riconsegnati qualche giorno fa. “Erano in una scatola di cartone, non c’era un bottone, una scarpa, un pezzo di stoffa, solo ossa. Come faccio a sapere che si tratta proprio di lui? In ogni caso, ho chiamato a raccolta tutto il mio cuore, e li ho fatti trasportare a Siena per la cremazione”, ha detto la signora a Nel Quotidiano.

Il caso ha fatto il giro dei social della città valdelsana e sul tema il centrosinistra di Colle Val d’Elsa valuta di presentare un’interrogazione in consiglio comunale. Nell’esprimere solidarietà alla signora i consiglieri del Pd e della lista Vannetti sindaco evidenziano come “da quanto riferisce la signora Spinelli non vi è stata nessuna comunicazione in merito e, invece, sarebbe stato doveroso che i responsabili di tale operazione avessero avvisato la signora per permettere a quest’ultima di organizzarsi e, soprattutto, di evitare alla stessa un trauma, non solo psicologico, derivatole da quanto accaduto”.

E proseguono: “L’aspetto che più ci lascia perplessi e addolorati in questa vicenda è quello riguardante il lato umano della questione. E cioè che multiservizi non abbia fatto il possibile, qualunque sia stato il motivo, per comunicare ufficialmente ai parenti lo spostamento dei resti del proprio caro”.

Alla giunta del sindaco Piero Pii viene infine chiesta “una risposta seria e concreta” e “un’attenzione maggiore verso il gestore perché fatti del genere non devono succedere mai più”.

marco crimi

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