Oltre 44mila dosi somministrate su le 52mila ricevute, con l’85,5% di vaccini iniettati. Sono i numeri che inseriscono la Toscana tra le migliori regioni italiane nella campagna vaccinale, ma c’è comunque qualcuno che lancia un allarme.
“Esclusi dalla prima tranche di vaccini gli operatori sanitari che operano sul territorio, tra cui i professionisti del 118, gli infermieri di famiglia e di comunità, coloro che lavorano nelle Rsa e nelle Uscachiamate proprio a prestare assistenza ai malati Covid a domicilio”. E’la denuncia del sindacato Nursind che attacca la gestione della Regione “in pratica si stanno dimenticando le categorie altamente a rischio”.
“E’ una situazione paradossale – afferma Giampaolo Giannoni, segretario regionale – e ingiusta: la piattaforma regionale attraverso la quale gli operatori sanitari possono prenotare il vaccino di fatto dà la priorità a chi lavora in ospedale, indipendentemente dal reparto, e impedisce a chi opera sul territorio, in prima linea contro il Covid, di accedere alla prenotazione. Auspichiamo una soluzione in tempi rapidi, siamo molto preoccupati dall’escalation di ritardi nella vaccinazione degli operatori sanitari”, conclude il segretario regionale Giannoni.
“Alcune aziende stanno cercando di sopperire a tale situazione attraverso prenotazioni interne – aggiunge Salvatore Sequino, coordinatore Nursind Toscana Centro – ma riescono a soddisfare solo parzialmente le richieste. E’ necessario modificare subito il sistema per rendere accessibile il vaccino a tutti gli operatori sanitari, nonché aumentare le sedute di vaccinazione e valorizzare il personale addetto alle vaccinazioni, impegnato in un vero tour de force. Ancora una volta come categoria professionale ci sentiamo messi in coda – continua Sequino – nonostante il ruolo giocato dagli infermieri nel contrasto alla pandemia”.