“La struttura commissariale ha programmato la distribuzione a dicembre di 1,5 milioni di dosi pediatriche di vaccino mRna-Pfizer. Le dosi rappresentano una prima tranche e saranno rese disponibili a partire dal 15 dicembre, in modo che tutte le strutture vaccinali delle Regioni e Province autonome, saranno in grado di procedere alla vaccinazione dei bambini a partire dal giorno 16 dicembre”.
Scatterà quindi a metà dicembre l’ora delle vaccinazioni anti-covid ai più piccoli. Questo almeno stando a quanto affermato alla struttura commissariale anti-covid del generale Figliuolo . Ieri infatti la Cts di Aifa ha dato il via libera all’estensione di indicazione di utilizzo del vaccino Pfizer per la fascia di età 5-11 anni. La dose sarà ridotta (pari a un terzo del dosaggio autorizzato per adulti e adolescenti) e con formulazione specifica. La vaccinazione sarà fatta in due dosi, l’una a tre settimane di distanza dall’altra. “I dati disponibili – rileva la Cts- dimostrano un elevato livello di efficacia e non si evidenzino al momento segnali di allerta in termini di sicurezza. Al fine di evitare possibili errori di somministrazione la Cts raccomanda, per la fascia di età in oggetto, l’uso esclusivo della formulazione pediatrica ad hoc suggerendo quando possibile l’adozione di percorsi vaccinali adeguati all’età”. Nel parere, la Cts osserva che “sebbene l’infezione da Sars-Cov-2 sia sicuramente più benigna nei bambini, in alcuni casi essa può essere associata a conseguenze gravi, come il rischio di sviluppare la sindrome infiammatoria multisistemica (MIS-c), che può richiedere anche il ricovero in terapia intensiva”. Cts sottolinea inoltre che “la vaccinazione comporta benefici quali la possibilità di frequentare la scuola e condurre una vita sociale connotata da elementi ricreativi ed educativi che sono particolarmente importanti per lo sviluppo psichico e della personalità in questa fascia di età”.
Per la fascia pediatrica “non ci sarà nessun green pass”, così Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla Salute, ai microfoni della trasmissione “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus. “Vi è stato l’ok di Ema e Aifa – ha aggiunto – dopodichè il vaccino sarà disponibile, i percorsi per procedere alla vaccinazione sono gli stessi che già esistono, ovviamente con delle corsie differenziate e un approccio diverso perché la vaccinazione nell’età pediatrica è più delicata anche a livello di comunicazione e di accortezze, servirà in molti casi anche più dialogo con i genitori”
“I dati che abbiamo sul vaccino anti Covid nella fascia 5-11 anni non sono pochi. Lo studio registrativo che ha portato alla nuova indicazione ha incluso oltre 3mila bambini vaccinati e i dati hanno mostrato elevati livelli di efficacia intorno al 91%”. Lo dice Maria Paola Trotta, coordinatrice Unità di crisi dell’Aifa dedicata al Covid, a 24 Mattino su Radio 24.
“Come atteso, è arrivata l’indicazione formale da parte dell’Aifa circa la pratica vaccinale anticovid-19 ai bambini di età tra i 5 e gli 11 anni. La comunità pediatrica ha accolto favorevolmente tale indicazione alla vaccinazione per una serie di motivazioni ampiamente discusse sugli organi di stampa- lo afferma Salvatore Grosso, direttore Uoc pediatria Aou senese-. Di certo i temi sono principalmente due: proteggere i bimbi sani o affetti da varie disabilità croniche dall’infezione da covid e dai rischi ad esso di Mis-C, ovvero la “Sindrome multi-infiammatoria sistemica”, che richiede un pronto ricovero dei piccoli pazienti; evitare il cosiddetto long-covid la cui evoluzione clinica è almeno in parte ignota. Di certo è anche importante il riflesso positivo che la vaccinazione eserciterebbe sulla vita sociale dei bambini permettendogli la frequenza scolastica in sicurezza. Il vaccino è sempre lo stesso, ovvero a mRna ormai praticato in milioni di adulti e in numerosi bambini americani. Come da indicazione Ema/Aifa, la dose è circa 1/3 di quella somministrata agli adulti. Tale dose si è dimostrata di porre in essere una protezione par a quali il 91% nella fascia di età 5-11 anni”.