Oltre 40 minuti di intervento per dare risposte sui numeri, che fanno discutere, del piano vaccinale in Toscana. Simone Bezzini, assessore regionale alla salute, ha aperto i lavori il consiglio regionale straordinario di oggi, mercoledì 7 aprile, che discuterà e voterà la mozione di sfiducia , detta più propriamente ‘non gradimento’ nei suoi confronti.
Gli obiettivi, “entro maggio in sicurezza il 30% della popolazione”– Tre i filoni di lavoro indicati dall’assessore su cui la Toscana si muoverà nelle prossime settimane: “concludere le somministrazioni agli over 80, portare avanti le iniezioni alla fascia d’età tra 70 e 79 anni con AstraZeneca e le vaccinazioni ai più fragili con Moderna e poi con Pfizer”. L’obiettivo è chiaro: “Entro maggio dovremmo mettere in sicurezza il 30% della popolazione”. La Regione, spiega Bezzini, potrebbe contare su numeri come: “25-30mila somministrazioni giornaliere” e su “una macchina organizzativa che, oltre a Asl, personale sanitario e medici di famiglia, si può arricchire anche del contributo di categorie come farmacisti o volontari della protezione civile”.
I risultati del piano vaccinale toscano – Davanti all’aula Bezzini rivendica alcuni risultati: “siamo primi in Italia per le percentuali di vaccinazioni agli over 90 e a chi ha un’età tra 70 e 79, grazie allo sforzo straordinario fatto a Pasqua e Pasquetta. Siamo stati i primi a vaccinare nelle Rsa e in queste strutture l’indice di contagio è crollato” e ancora “nelle prossime ore supereremo le 800mila somministrazioni e l’andamento della nostra campagna dimostra che siamo sopra rispetto a quella che è la media nazionale. In Italia ci sono 18mila vaccinati ogni 100mila abitanti, in Toscana siamo a 20mila”. Per Bezzini quella toscana è una “macchina per la vaccinazione che si fondasse su più motori, con l’obiettivo di affrontare le sfide dell’oggi e del domani”.
Over 80 e estremamente vulnerabili, i prossimi passi – Spazio poi ad una riflessione sui temi dove sono arrivate più bordate dalle opposizioni: over 80 ed estremamente fragili. Per i primi, i ritardi, fotografati anche dalle Fondazione Gimbe, sono dovuti “ai tempi di organizzazione del lavoro con i medici di base”, ma adesso Bezzini conta di “accelerare sulle vaccinazioni”, e aggiunge “ne abbiamo fatte 80mila questa settimana”. Bezzini poi ricorda: “il fatto che gli over 80 siano chiamati direttamente dal loro medico di famiglia sta facendo sì che tutti siano raggiunti e che praticamente tutti rispondano positivamente alla chiamata”. Sui vulnerabili L’assessore batte il pugno sul dato delle iniezioni, ad oggi sono 40mila e conclude: “stiamo lavorando su uno schema con tre categorie: una dove chi si dovrà vaccinare sarà chiamato dalle Asl, una per chi potrà prenotarsi attraverso il portale, la terza è quella delle vaccinazioni a domicilio, per chi ha dichiarato che non può muoversi”.
Marco Crimi
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