Notizie positive per quanto riguarda l’andamento della campagna vaccinale in Toscana, in un giorno oltre 14mila dosi somministrati portando il totale a 327.625 vaccini somministrati. La macchina regionale, a detta del governatore toscano, sembra viaggiare a gran velocità, di questo passo sembra concreta la speranza di raggiungere un’immunità di gregge entro ottobre, ovviamente tutto dipenderà dalle dosi che il governo riuscirà a passare alla Toscana.
“Oggi iniziamo con una bella notizia – commenta Giani – oggi la Toscana ha battuto il record della somministrazione giornaliera di vaccini: più di 14mila dosi di vaccino. Stiamo vedendo il ritmo che possiamo sostenere grazie alla nostra organizzazione. Un ritmo che potrebbe garantirci una probabile immunità di gregge nel mese di ottobre. Ovviamente noi cerchiamo di somministrare più vaccini possibile ma le dosi arrivano dal governo e di più non ne possiamo chiedere. Tutto questo lavoro lo dobbiamo soprattutto al nostro personale sanitario, medici, infermieri e medici di base”.
“Mi auspico – continua il Presidente – un ulteriore accelerata nel mese di marzo con l’arrivo delle dosi Johnson&Johnson. Ora inizieremo con la vaccinazione delle persone cosiddette fragili. La Toscana continua ad avere numeri stabili, abbiamo trasferito i numeri al Ministero della Salute, dovremo rimanere arancioni anche nella prossima settimana. Ovviamente la situazione è preoccupante, i ricoverati sono in crescita, con un livello di occupazione gestibile, le terapie intensiva sono poco più di 170, a ottobre erano quasi 300, questo ci consente di dire che abbiamo margine. Aumentano i ricoveri, è vero, oggi sono 32 in tutta la Toscana, con un numero complessivo di 1200 pazienti”.
Ma è la scuola il punto cruciale sul quale Giani si sofferma con particolare attenzione, con il nuovo Dpcm si sancisce con ufficialità la chiusura di tutte le scuole di ordine e grado in zona rossa.
“Ma arriviamo alle novità del Dpcm, con il nuovo decreto si consente maggiore decisione ai presidente delle regioni. Tutto questo deriva dalla preoccupazione dovuta alla presenza delle varianti, ciò significa avere maggiore controllo. Noi eravamo già intervenuti settimana scorsa decidendo la zona rossa per Pistoia e Siena – continua -. Precedentemente avevamo assunto decisioni per singoli comuni. Ma oggi avremo un sistema diverso, ovvero quello riferito all’articolo 21 secondo comma. Articolo che fa riferimento alle scuole, che non significa ‘scuole aperte o chiuse’. In zona arancione e gialla, il presidente della Regione avrà la possibilità di chiudere le scuole quando si verifica un numero di casi superiore a 250 casi ogni 100mila abitanti. Se questa disposizione fosse stata applicata questa settimana ci sarebbe stata una sola provincia, ovvero quella di Pistoia che aveva un coifficente di 338,49 su 100mila abitanti. La seconda sarebbe stata quella di Siena con 238 casi ogni 100mila. Non solo ma il presidente della Regione avrà la possibilità di chiudere le scuole anche per singoli comuni o quando la situazione regionale sia in netto peggioramento”.
Come annunciato dal presidente della Regione, Eugenio Giani, i provvedimenti verranno presi il venerdì pomeriggio e costituendo il Ceps il Comitato per l’emergenza e la protezione della scuola. Un comitato costituito dal presidente della Toscana, assossre alla sanita, direttore sanitario, direttore scolastico regionale, un rappresentante dei prefetti, un rappresentanti dell’Upi e uno dell’Anci, fino ad arrivare a un rappresentante degli studenti e poi tutti i direttore delle Ausl toscane.