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Tredici milioni in tre anni per ripristinare il ponte delle Nove luci. La Regione aveva confermato il suo impegno nell’ultima manovra di bilancio, e attraverso un accordo con la provincia e i comuni di Pienza e Castiglione d’Orcia.
E stamani quell’impegno lo ha rinnovato con il sopralluogo del governatore Eugenio Giani davanti alla struttura, crollata dopo un evento calamitoso avvenuto nel 2012.
“Un’infrastruttura centrale e simbolica per la Valdorcia, per la Toscana e anche a livello internazionale. Per questo abbiamo deciso di stanziare una cifra importante come 13 milioni di euro. Rappresenta un servizio fondamentale di necessaria utilità per i cittadini e di valorizzazione del territorio per l’attrattività turistica”: sono le parole del presidente Eugenio Giani.
Oltre 500mila gli euro investiti dalla provincia, per la progettazione dell’opera. “Un’opera importante per questo territorio – ha commentato la presidente della Provincia di Siena Agnese Carletti – non solo per collegare le persone che qui vivono ma anche da un punto di vista simbolico. Oggi diamo una risposta a tutti quei territori cosiddetti periferici considerati troppo spesso piccoli per numero di abitanti per avere infrastrutture adeguate ai bisogni dei cittadini. E invece come enti locali lavoriamo ogni giorno perché questo accada. La Provincia di Siena e’ orgogliosa di aver potuto fare la scelta di finanziare la progettazione dell’opera e ringrazio la Regione Toscana e il Presidente Eugenio Giani per l’attenzione costante che pone ai nostri territori”.
Per Giani oggi è stata giornata di inaugurazioni nel territorio provinciale: a San Casciano dei Bagni il governatore ha tagliato il nastro per la nuova pompa di calore geotermica del plesso scolastico “Scuola Angeli di San Giuliano”
L’intervento vale 400mila euro, di cui 290mila in arrivo da Firenze grazie ai fondi europei di sviluppo regionale . I lavori prevedono la sostituzione dell’attuale pompa con una ad alta efficienza basata sull’utilizzo del calore del terreno come fonte primaria energetica, grazie a un sistema di 18 sonde geotermiche che arrivano a una profondità di 110 metri.
L’impianto, la cui realizzazione e ottimizzazione è stata supportata dal Consorzio per lo sviluppo delle aree geotermiche prevede un risparmio sui consumi elettrici consistente e un incremento della sostenibilità ambientale.