“Oggi viviamo in un mondo in rapidissima evoluzione nel quale le nuove generazioni cambiano in continuazione condizioni di vita, bisogni e motivazioni. Questo quadro ribadisce la complessità della nostra società attuale ma, soprattutto, la difficoltà di leggere i fenomeni giovanili legato anche al fatto che i giovani non sono un gruppo eterogeneo ed indistinto ma caratterizzato piuttosto da una grossa variabilità interna, spesso invisibile agli occhi dell’adulto. È arrivato il tempo non solo di ascoltare ma di essere pronti a sentire veramente cosa hanno da dire i giovani, cosa vivono e come si sentono, per poi svolgere una funzione adulta davvero autorevole”. Così Valentina Cappelli, candidato consigliere comunali nella lista Emanuele Montomoli sindaco.
La candidata ha evidenziato come il sistema politico, culturale ed economico si rivelano spesso incapaci di affrontare e risolvere alla radice i fenomeni connessi alla delicata questione giovanile. “Per queste problematiche ma non solo, negli ultimi anni sono aumentate le minacce di suicidio, i comportamenti autolesivi, i disturbi della condotta alimentare, le conflittualità tra genitori e figli, il ritiro sociale sempre più marcato. Attualmente è un dato di fatto che tutti i servizi dedicati all’età evolutiva sono alle prese con un eccezionale numero di richieste di intervento alle quali è difficile rispondere in maniera tempestiva ed adeguata. Alla luce di questo, non possiamo che sottolineare l’importanza che la prevenzione deve rappresentare per la nostra società” ha continuato Cappelli.
Cappelli ha proposto di sviluppare delle strategie integrate ed interistituzionali per valorizzare e promuovere in ambito scolastico ed extrascolastico la capacità personali dei giovani in termini di autostima e resilienza, sviluppare la presa in carico precoce per prevenire il disagio psichico nell’età adulta, sviluppare interventi preventivi che promuovono la consapevolezza dei benefici derivanti da stili di vita sani, i rischi connessi all’abuso di sostanze e il contrasto al bullismo e alla violenza. Inoltre, Cappelli ha proposto di applicare interventi specifici rivolti a gruppi a rischio per particolari motivi sociali ed economici e di sviluppare uno spazio fisico dedicato ai giovani e alle famiglie, fornito dall’Amministrazione Comunale, per effettuare prevenzione sanitaria, attività di informazione e di aggregazione.
“È arrivato il tempo di essere pronti a sentire veramente cosa hanno da dire i giovani, cosa vivono e come si sentono, per poi svolgere una funzione adulta davvero autorevole. Il disagio adolescenziale dipende moltissimo dall’assenza di prospettive future, dalla sensazione di non poter realizzare i propri compiti evolutivi, di non riuscire a costruirsi una propria identità, di non intravedere la possibilità di realizzazione di sé nel contesto sociale del quale si fa parte” ha concluso Cappelli.
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