“Allarme rosso per Siena Jazz. Dopo la veemente reazione del mondo internazionale della musica e del jazz per il tentativo del sindaco di Siena di lottizzare persino un’ istituzione culturale prestigiosa come Siena Jazz, attraverso la nomina diretta del direttore artistico, sembrava si fosse imboccata una strada più ragionevole”. Si apre così la nota diffusa dal consigliere comunale del Pd Bruno Valentini che è tornato sull’argomento Siena Jazz.
“Il Sindaco aveva imposto – prosegue – alla sua maggioranza un nuovo statuto che non solo rischiava di far perdere a Siena Jazz l’accreditamento ministeriale (indispensabile per poter mantenere i corsi universitari) ma che tagliava fuori anche i soci storici (come la provincia e l’associazione culturale che aveva fondato Siena Jazz), facendola diventare una specie di società controllata dal Comune. A metà agosto 2021 improvvisamente scoppiò la pace, con soddisfazione di tutti, con la nascita dell’ipotesi Fondazione, resa pubblica proprio da un comunicato stampa dell’amministrazione comunale. Nel frattempo però in Consiglio comunale gli atti relativi al nuovo statuto inspiegabilmente non sono tornati per essere sostituiti dalla creazione della Fondazione. E quindi sono stati fatti scadere il Cda ed il direttore, senza provvedere ad impostare alcun nuovo bando pubblico di selezione e Siena Jazz brancola nel buio, appesantita anche da un taglio del contributo regionale che però Giani ha promesso di recuperare da quest’anno”.
“Il Comune di Siena ha il dovere di tutelare e rilanciare Siena Jazz (anche perché ne è diventato il principale finanziatore), senza la smania di controllare politicamente tutto – si conclude la nota -, come fosse una Siena Parcheggi (oggi Sigerico) qualsiasi. Ma il neo assessore alla cultura non ha niente da dire? Siena Jazz è un patrimonio culturale del territorio e dell’Italia, potreste per una volta essere meno famelici?”