Valentini: “L’aumento del fondo cassa a 35 milioni certifica l’incapacità di spendere”

“A fine aprile il Consiglio comunale discuterà il rendiconto 2021, ovvero la verifica di come effettivamente l’amministrazione abbia realizzato gli impegni del bilancio di previsione. Basterebbe un solo dato per certificare l’inerzia del comune: il fondo cassa è aumentato a dismisura, raggiungendo la mostruosa cifra di 35 milioni (più 10 rispetto al 2020)”. Si apre così la nota del consigliere comunale Bruno Valentini diffusa questa mattina. “A differenza di un bilancio familiare, – spiega – non si tratta di un risparmio virtuoso bensì di un accantonamento spropositato di soldi non spesi, perché ogni euro del bilancio comunale va impiegato secondo quanto previsto. Sono soprattutto investimenti mancati e se si paragonano le opere pubbliche di Siena con quelle degli altri Capoluoghi toscani fra 50 e 100mila abitanti il confronto è impietoso, perché la nostra città è il fanalino di coda”.

“È paradossale constatare che nel 2021 – prosegue l’ex sindaco – si è invertita la tendenza pluridecennale alla diminuzione progressiva dei mutui, perché all’aumento del debito (da 46,8 a 48 ml) non hanno corrisposto maggiori investimenti ma un avanzo improduttivo. La corsa degli incarichi e delle consulenze a fine anno ha appunto mostrato la necessità di impegnare in qualche modo i finanziamenti statali dovuti al Covid. Il sindaco De Mossi si è vantato di aver anticipato il rientro trentennale dal disavanzo, ma questa è appunto la prova dell’incapacità di spendere bene, perché hanno agito da ragionieri avari invece che da amministratori ansiosi di fare. C’era l’occasione straordinaria di migliorare la condizione dei cittadini riducendo la pressione fiscale ed invece non una sola tassa è diminuita, la pressione tributaria è salita ed in particolare la Tari è andata alle stelle. Le uniche spese aumentate sono quella del personale, con assunzioni di ogni genere, e delle consulenze esterne. È certo una buona notizia che stiano aumentando i fondi statali e regionali verso il comune di Siena. Dopo una prima fase dove Siena arrivava costantemente fuori classifica, lo scorrimento delle graduatorie e l’ulteriore ampliamento dei finanziamenti europei ha consentito anche a Siena di rientrare nella partita, sia pure con minori risorse rispetto ad altre città analoghe”.

“Quello che preoccupa davvero – conclude Valentini – è se l’Amministrazione comunale sarà in grado di rispettare i tempi rigorosi stabiliti per confermare le assegnazioni. Questi quattro anni hanno mostrato una esasperante lentezza nel progettare e realizzare opere pubbliche e persino l’ultimo maxi finanziamento della regione Toscana sul Parco delle Mura per adesso è solo una bella cartellina senza progetti dentro, se non alcuni vecchi. I prossimi 15 mesi dovrebbero avere una sola priorità: progettare gli investimenti finanziari dall’Europa e rispettare i tempi, invece di accapigliarsi sulle poltrone”.