Come mai la Val d’Orcia negli ultimi trenta anni è diventata un’icona universalmente riconosciuta in tutto il mondo? Quali sono le ragioni alla base dell’evoluzione di uno dei paesaggi mai conosciuti? E perché un prodotto agricolo fatto in un territorio bello è già di per sé anche buono e desiderato?
Sarà presentato sabato 23 aprile (ore 17) nel Tempio del Brunello a Montalcino (Siena) “Valore Val d’Orcia” (primamedia editore), il saggio giornalistico scritto da Lorenzo Benocci e Cristiano Pellegrini, con l’introduzione di Osvaldo Bevilacqua, che offre spunti di riflessione sulle ragioni alla base dell’evoluzione di uno dei paesaggi più iconici mai conosciuti. Alla presentazione, organizzata nell’ambito della rassegna InChiostro, saranno presenti gli autori. Modera il giornalista Alessandro Maurilli. Per la partecipazione è necessaria la prenotazione telefonando al numero 0577286300 o scrivendo a orodimontalcino@operalaboratori.com. Seguirà aperitivo presso l’Enoteca Bistrot del Tempio del Brunello (costo 15.00 €).
Il libro – Quello della Val d’Orcia – spiega il saggio – è un vero e proprio fenomeno che, complice anche il riconoscimento Unesco del 2004, non è più solo paesaggistico, ma è anche economico e soprattutto sociale. Un riconoscimento universale alla meraviglia del suo paesaggio, ma ancor prima a chi quel paesaggio, nel corso dei secoli, lo ha modellato seguendo gli ideali del Buon Governo del Lorenzetti. Proprio in Val d’Orcia sono presenti i simboli più conosciuti e riconoscibili della Toscana: i cipressi di San Quirico, la cappella di Vitaleta, il podere Belvedere, la strada della Foce, fino alle location di film pluripremiati con gli Oscar, da “Il gladiatore” a “Il paziente inglese”. “Valore Val d’Orcia”, uscito nelle librerie il 20 settembre, non è una guida turistica e non è neanche un libro fotografico: si tratta invece di un focus su un paesaggio-icona, su un fenomeno sempre più in ascesa a livello globale, come anche i social network più utilizzati stanno dimostrando. Gli autori, dopo aver ricostruito queste trasformazioni, iniziano un dialogo con illustri professionisti nel campo giuridico, economico, sociale, psicologico, del marketing e della fotografia; ma anche protagonisti del mondo imprenditoriale, attraverso i quali rispondono, con voce autorevole, alla domanda iniziale: come e perché il paesaggio della Val d’Orcia ha acquisito negli ultimi trent’anni un valore così universale nel segno del suo paesaggio. “Un luogo concreto ma aperto a tutti i sogni” descriveva il poeta Mario Luzi la Val d’Orcia. Da paesaggio ‘lunare’ a territorio agrario, fino al ruolo di icona universalmente riconosciuta in tutto il mondo. Il successo della Val d’Orcia, in terra di Siena, ormai è un caso che merita di essere spiegato e approfondito.