Se i conti si fanno veramente alla fine Montepulciano attende il 30 di novembre quantomeno con timore.
Quando infatti si arriverà a contare l’uva della vendemmia 2023 la paura è che il decremento della produzione possa essere anche superiore alle stime fatte qualche settimana fa dalle associazioni di categoria. Sicuro di registrare perdite significative, almeno per la sua cooperativa, è Andrea Rossi, presidente sia di Vecchia Cantina che del Consorzio del Nobile.
“Speravamo in un taglio del 20% ma per la cooperativa si è consolidato un meno 40%”, spiega.
La qualità dell’uva è ottima ma le piogge primaverili consistenti e l’arrivo della peronospora hanno reso complicata la gestione dei vigneti. E se le vecchie giacenze potranno in parte colmare la riduzione, per i soci ci saranno comunque problemi.
“Faremo sforzi per poter liquidare nel migliore modo possibile – continua Rossi – : partiremo dagli acconti del prossimo novembre e cercheremo un modo per coprire almeno i costi dell’annata. Ma la mancanza di produzione non potrà essere remunerata. La cooperativa non è un’assicurazione”
A Montepulciano i vigneti più colpiti sono quelli a bassa quota. Li è dove la peronospora si è fatta sentire di più. “Probabilmente per il Nobile riusciremo a gestire le criticità grazie anche alle annate precedenti e poi ci daranno una mano le annate successive – continua Rossi -. Sui vini d’annata, come il Rosso, c’è però difficoltà a garantire le quote di mercato”.
La richiesta a Regione, istituzioni e associazioni di categoria è quindi di attivarsi per lo stato di calamità. Ed in questo senso da Firenze sarebbe partito uno screening tra i territori per muoversi poi con una risposta economica.
MC