Arriva l’autunno ed è tempo di raccolto, come andrà la vendemmia quest’anno? Sono state da poco divulgate le notizie relative alle previsioni dell’Osservatorio Assoenologi, Ismea e Unione italiana vini a Ortigia (Siracusa), in occasione dell’Expo Divinazione che precede il G7 dell’agricoltura.
Secondo questi dati, quest’anno la produzione in Italia arriverà a toccare i 41 milioni di ettolitri, con un incremento del +7% rispetto al 2023, anno che però segnò il raccolto più scarso degli ultimi 70 anni, per la grave siccità e gli attacchi di peronospora. I risultati sono ben lontani da quelli degli ultimi 5 anni, rispetto ai quali si registra una flessione del -12,8%.
Anche la 2024 non è stata un’annata di facile gestione, con l’Italia spaccata in due. Al Centro-Nord le piogge eccessive, soprattutto nel periodo primaverile, hanno ricostituito le risorse idriche, ma hanno anche creato problemi per la gestione delle fitopatie. Al Centro Sud, invece, gli sporadici violenti temporali di agosto non hanno compensato la carenza idrica sofferta ormai da mesi, inducendo i viticoltori ad anticipare le operazioni di vendemmia. In Toscana in termini quantitativi la ripresa rispetto all’anno precedente è notevole, si stima un +30%, passando da una produzione di 1765 milioni di ettolitri del 2023 a 2294 nel 2024. Qui l’autunno è stato molto piovoso.
In primavera le temperature miti hanno evitato il rischio di gelate, permettendo una crescita rapida delle piante. I mesi di maggio e giugno sono stati segnati da frequenti piogge, che hanno reso necessari numerosi interventi per proteggere le colture dalle malattie fungine, ma che al tempo stesso hanno costituito una buona riserva idrica per l’estate. Il caldo intenso di luglio e la lunga assenza di piogge hanno accelerato la crescita dei grappoli e l’inizio dei processi di agostamento e invaiatura. Nella sostanza si prospetta una vendemmia anticipata di buona qualità e quantità.
Stefania Tacconi