Oltre 1500 euro al giorno ottenuti attraverso la vendita di sostanze stupefacenti come hashish, marijuana , cocaina ed eroina. La droga era venduta, da un gruppo di 4 marocchini, in luoghi localizzati all’interno delle aree boschive delle province di Siena, Grosseto e Pisa. Nel nostro territorio agivano a Iesa, Orgia , Tonni ed in altre frazioni non distanti alla strada statale Siena – Grosseto. La loro base era in un appartamento situato a Bientina, nel pisano.
“I vantaggi del vendere droga nei boschi sono molti – ha commentato nel corso della conferenza stampa odierna – il tenente colonnello dei carabinieri di Siena, Michele Tamponi -. Non si creano allarmi sociali, pochi possono rendersi conto dello spaccio. Le forze dell’ordine a volte possono non venire a conoscenza dell’illecito e la fuga e il cambio di area di spaccio sono facili perché i colpevoli dovevano solamente spostare una tenda leggera ed erano volutamente insediati in posizioni strategiche ben vicine alle arterie di collegamento e ai confini tra le province di Siena e Grosseto”.
L’indagine dei carabinieri è partita oltre un anno fa. Ai militari erano pervenute segnalazioni da parte di cacciatori e fungaioli che avevano fatto caso ai pusher e alla vendita degli stupefacenti.
“Il maresciallo Luca Baruffa e gli appuntati Luigi La Magra e Maria Amoroso del Nucleo Investigativo di Siena hanno cominciato a monitorare i boschi di Tonni, vicino Sovicille – spiega Tamponi -. Hanno condiviso la vita ‘da guerriglieri’ degli spacciatori. Questi infatti avevano una enorme resistenza: dormivano in una tenda di plastica anche sotto ad un temporale ma anche per terra quando la temperatura era sotto zero, durante la notte. Si facevano portare quanto serviva loro: acqua, cibo in scatola ed altro, prostitute comprese, dai loro clienti, offrendo in cambio lo sconto nell’acquisto della droga. Si lavavano nelle risaie”.
Erano veramente pronti a tutto pur di vendere la droga ed il modus operandi era collaudato: chi voleva acquistare le loro sostanze doveva percorrere i sentieri nel bosco come indicato dalla banda. I pusher solitamente accoglievano i clienti armati di machete, di un’accetta e di altri oggetti che servivano per intimorire i tossicodipendenti . Molte volte chi comprava le sostanze non scendeva nemmeno dall’auto facendosi passare dal finestrino la droga. Lo spaccio avveniva spesso a notte fonda.
“Noi facevamo controlli anche con visori notturni, avevamo paura di essere colpiti nel bosco al buio – ha precisato il maresciallo dei carabinieri Luca Baruffo -. Temevamo sopratutto per l’incolumità dei clienti degli spacciatori. A Siena venivano servite 50 persone, tra i 20 e i 40 anni. Sono state vendute dosi da un minimo di 5 grammi ma abbiamo anche trovato grosse quantità che raggiungevano 100 grammi”.
Nonostante i numerosi spostamenti tra i comuni di Sovicille, Murlo Monticiano, i carabinieri sono comunque riusciti, attraverso le intercettazioni e la verifica delle celle telefoniche, a localizzare la posizione dei quattro spacciatori. Avvicinarsi con la divisa d’ordinanza nel luogo di spaccio però è stato impossibile, dato che uno dei marocchini, facendo da sentinella, poteva immediatamente avvertire gli altri del pericolo. Nell’ultima fase dell’indagine i carabinieri hanno preso ad effettuare dei recuperi di droga, fermando le auto dei tossicodipendenti e sequestrando le sostanze appena acquistate, anche lontano dalla zona di Tonni, per non destare sospetto. Gli interrogatori dei clienti erano utili a ricostruire le identità dei quattro “signori nessuno”, data l’impossibilità di fotografarli. E’ stato il ritorno di uno di loro a Bientina a permettere un primo riconoscimento ed i riscontri successivi infine hanno consentito di dare un nome e un volto ai membri della banda.
Il Gip Roberta Malavasi ha emesso un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere, i militari erano pronti ad eseguirla ma gli spacciatori si erano nuovamente spostati e non sarebbe stato facile rintracciarli. Ma è stato, appunto, l’appartamento – base di Bientina a tradire la banda. Dopo qualche giorno di osservazione, due dei quattro sono stai arrestati dai militari del Nucleo Investigativo senese, all’interno della casa precedentemente localizzata e condotti al carcere di Santo Spirito. Gli altri due sono poi stati catturati molto più tardi in provincia di Grosseto e attualmente sono detenuti nel carcere del capoluogo maremmano. Un fatto simile è successo ieri a Montalcino dove, nei boschi della zona, i carabinieri della compagnia locale hanno catturato nei boschi che portano nella Maremma, due marocchini trovati con quindici palline di eroina, solo il maggiorenne è stato arrestato, il connazionale minorenne che era con lui è stato solo denunciato a piede libero.
Oltre ai quattro arrestati, sono stati 40 i denunciati per concorso in spaccio.
Marco Crimi
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