In viale Toselli cambiano le bandiere ma restano i giorni di cassa integrazione per i trecento lavoratori dello stabilimento. E dopo Whirlpool pure con Beko non ci saranno battute d’arresto, con la newco che avrebbe ufficiosamente comunicato qualche giorno di cassa sia per aprile che per i mesi successivi. Daniela Miniero, segretaria della Fiom Cgil di Siena, un po’ se lo aspettava e non credeva che, dopo il giorno uno della nuova compagnia, ci fossero repentine inversioni di tendenza per la strategia della struttura. Ma almeno si attendeva un incontro con l’azienda per conoscere un piano di reindustrializzazione. “Questo però non è ancora accaduto. Ed ecco perché abbiamo sollecitato alla Regione un tavolo di monitoraggio, che era già stato aperto nei mesi scorsi per controllare la situazione della vertenza Whirlpool-afferma-. E durante questo incontro, che avverrà il prossimo nove aprile, (con Valerio Fabiani, consigliere del presidente di Regione Toscana Eugenio Giani per le crisi aziendali, ndr.) chiederemo un’aiuto alla stessa Regione per pungolare il Ministero delle Imprese e il ministro Urso in modo che convochi la multinazionale”. Miniero è fiduciosa che la richiesta del suo sindacato venga accolta a Firenze. Minore invece la speranza che al Mimit ci possa essere un incontro tra fine aprile e inizio maggio. “Vero è che si sono tante vertenze calde che riguardano la Toscana, come quella delle acciaierie di Piombino – continua -. Ma se non governiamo questa situazione rischiamo una ricaduta, in termini occupazionali e di tessuto economico, per la città che sarà fortemente impattante”.
MC