Siena

Vertice della maggioranza al vetriolo, De Mossi ammicca ai socialisti e irrita il centrodestra. Forzoni abbandona la riunione

Se c’è qualcosa che può rendere la matematica un’opinione, di sicuro è la politica dove uno più uno non per forza fa due ma può avere risultati variabili: ne sanno qualcosa i partiti e i politici che alla vigilia della corsa elettorale fanno conti che a volte non tornano.

E’ quanto starebbe accadendo in questo periodo e quanto il centrodestra starebbe ripetendo, come un mantra, al sindaco De Mossi. E sarebbe anche quanto ribadito questa mattina, in occasione di un vertice della maggioranza a palazzo pubblico durante il quale si è fatto il punto della situazione e parlato di progetti futuri ma ci sarebbe stato anche un inasprimento della situazione, tanto che il capogruppo FdI in consiglio comunale Maurizio Forzoni ha lasciato prima la riunione e non in maniera serena.

Va fatto un piccolo passo indietro. Da quando, infatti, sulle colonne del Corriere di Siena è apparso il primo articolo che annunciava la volontà di un rimpasto di giunta da parte del sindaco, le forzature anticipate su eventuali candidati si sono apparentemente fermate e tutti stanno osservando, cercando di capire quali saranno le scelte di De Mossi: l’operazione – se ci sarà, i dubbi non sono pochi e da più parti – avverrebbe nel nome di una senesità  che sembra diventata necessità impellente dopo quattro anni di governo De Mossi anche se sarebbe coerente con la campagna elettorale del sindaco che proprio di senesità parlava avvertendo che avrebbe tolto la gestione dei musei senesi a Opera Laboratori (fino a due anni fa c’era anche ‘fiorentini’, nel nome ndr). In effetti, quest’ultima volontà è stata portata fino in fondo.

Ma oltre all’eventuale rimpasto c’è di più, la sostituzione degli assessori Fazzi, Tirelli e Appolloni è diventata semmai il casus belli nel contesto scricchiolante all’interno della maggioranza. Una crepa che, peraltro, andrebbe avanti da tempo e che nelle prime mosse verso la tornata elettorale del 2023 si starebbe lentamente allargando.

Questo perché Il primo cittadino strizzerebbe gli occhi all’area civica, con particolare interesse a Leonardo Tafani, ex socialista ed ex assessore della giunta Valentini. Ammiccamenti che però non sarebbero graditi ai partiti che lo sostengono. Così non sarebbe stato visto di buon occhio nemmeno il probabile rimpasto di giunta che dovrebbe avvenire a metà aprile, dopo l’approvazione del bilancio preventivo. Pasquale Colella, ex-priore della Pantera e dipendente dell’Ateneo, Stefania Fattorini, con incarichi in Fises e Confcommercio, e Gioia Cresti, imprenditrice del vino e past president del Rotary di Monteaperti, sono le figure gettonate come prossimi assessori.  Andrebbero a sostituire, si dice, l’attuale titolare alla delega del bilancio Luciano Fazzi e il titolare al turismo e commercio Alberto Tirelli. In bilico sarebbe anche Francesca Appolloni. Ad un anno dal voto la ragione di questo rimescolamento di carte sarebbe quella di voler dare, appunto, maggiore ‘senesità’ alla giunta (anche in ottica di voto ndr), ma questo motivo non avrebbe convinto i partiti in cui prevarrebbe un grande scetticismo.

Anche di questo si sarebbe parlato dunque oggi, durante il vertice di maggioranza tra De Mossi e le forze che lo sostengono. “Abbiamo fatto il punto della situazione come centrodestra. Vari i temi che abbiamo trattato. dal Santa Maria della Scala, al piano operativo, alla ripartenza post-pandemia”, racconta alla stampa il consigliere comunale e coordinatore di FI Lorenzo Lorè.

Parole che però spiegano difficilmente quanto accaduto davanti al Comune durante la mattinata: il consigliere e capogruppo di FdI Maurizio Forzoni infuriato ha abbandonato i lavori. La scena è durata pochi secondi, ma è stata emblematica. Non si conoscono i motivi del gesto ma Lorè, sull’argomento,  si lascia ad un semplice “questione non politica, ma di limiti caratteriali” mentre il segretario comunale della Lega e vice-sindaco Andrea Corsi ha fatto sapere di non essere stato presente durante l’accaduto, assicurando allo stesso tempo che non ci siano crepe nella maggioranza. “Non prendo le distanze dall’atteggiamento del nostro capogruppo Maurizio Forzoni. Non conosco però i motivi dell’arrabbiatura”, così invece l’assessore all’urbanistica e coordinatore provinciale Fdi Francesco Michelotti che, sui rapporti con gli alleati, aggiunge: “Ci sono differenze e dobbiamo tenere conto del quadro nazionale: FI e Lega sono al Governo con il Pd, mentre noi abbiamo fatto una scelta di coerenza e siamo all’opposizione. A Siena però il centrodestra ha vinto le elezioni insieme a Luigi de Mossi e per questo continueremo a sostenere la maggioranza fino al 2023, sperando di poter proseguire anche per un secondo mandato”.

“Nessuna conferma e nessun nome. Non so nemmeno quali sono tempistiche”, dice invece Lorè sul tema delle nomine. “Il sindaco non ha intenzione di ritoccare gli assessorati in maniera categorica. De Mossi farà le sue valutazioni e noi abbiamo piena fiducia”, sottolinea infine invece Corsi.

Katiuscia Vaselli

Marco Crimi

 

 

 

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