Ville del Chianti classico, prosegue il dossier Unesco. “Così tuteliamo la nostra identità”

Ci sono tante sfaccettature nella decisione di Gaiole in Chianti di aderire in un secondo momento alla candidatura del sistema delle ville-fattoria del Chianti Classico nella lista propositiva dei siti italiani patrimoni Unesco. La prima riguarda proprio la specificità del territorio a cui si fa riferimento. “Questo c’ha convinto a partecipare – ha detto il sindaco Michele Pescini – . In precedenza la candidatura di tutto il Chianti era troppo generica, anche se il perimento dei territori era lo stesso. Si parlava di Chianti e basta e solo per far vedere come siamo belli” Essenziale dunque il tema identitario, così come l’unicità mondiale del progetto proposto, che è quello delle ville-fattoria, una testimonianza tra le più significative dell’evoluzione dell’assetto produttivo e agricolo nella zona. “Oggi ci candidiamo a mettere in evidenza una nostra grande particolarità”, ha aggiunto. I castelli di Brolio e di Cacchiano così come la badia di Coltibuono potrebbero dunque a breve avere la certificazione. Domani intanto, alle ex-cantine Ricasoli il dossier sarà presentato dai sette comuni coinvolti.