Vinitaly rinviato, i Consorzi senesi: “Un danno per le nostre aziende ma ci saremo”

La comunicazione è arrivata nella tarda serata di ieri: il Vinitaly – la più importante manifestazione del vino in Italia è stata rinviata al 14 e al 17 giugno-. “In considerazione della rapida evoluzione della situazione internazionale (dovuta al diffondersi del coronavirus, ndr)  che genera evidenti difficoltà a tutte le attività fieristiche a livello continentale, Veronafiere ha deciso di riposizionare le date di Vinitaly, Enolitech e Sol&Agrifood dal 14 al 17 giugno 2020 -così Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere in chiusura del consiglio di amministrazione della Spa-, ovvero nel periodo migliore per assicurare a espositori e visitatori il più elevato standard qualitativo del business”.

Giugno non è, invece, proprio un buon periodo perché c’è un grande lavoro da fare e, come se non bastasse, dietro alle cantine ci sono molto spesso aziende di piccole e medie dimensioni che si occupano anche di turismo, e, per le strutture ricettive, il mese di giugno è già alta stagione. In più, per quest’anno Vinitaly sarà praticamente concomitante con la fiera di Bordeaux.

Comprensibile, quindi, che ci sia qualche dubbio da parte dei produttori in merito a questo slittamento. Dai Consorzi del territorio, tuttavia, nonostante le riflessioni siano proprio quelle sulla tempistica, arriva anche la volontà di essere presenti e mostrare la forza e la coesione dei produttori.

E’ il pensiero di Fabrizio Bindocci, presidente del Consorzio del Brunello di Montalcino: “Come Consorzio, dovremo confrontarci con soci e associati per capire le loro intenzioni. La mia idea personale, come imprenditore è quella di presenziare al Vinitaly e mostrare al mondo che in Italia non siamo un popolo di untori ma anzi, che siamo attenti. Semmai è da capire chi verrà, perché se i produttori ci saranno ma non troveranno buyers, sarà un problema. Quindi prima di decidere ci confronteremo all’interno e anche con gli altri Consorzi ed abbiamo chiesto al presidente di Avito, Francesco Mazzei, un consiglio straordinario

“Un po’ ce lo aspettavamo, non è stato un fulmine a ciel sereno – commenta Cino Cinughi de’ Pazzi, presidente del consorzio Chianti Colli Senesi  – anche se fino all’ultimo era stato detto che la fiera non sarebbe stata rinviata. Un rinvio che è un danno per le aziende,a giugno potrebbero esserci produttori non disponibili. Oltretutto, in fiera si va per farsi vedere e conoscere da operatori, visitatori e soprattutto clienti stranieri. L’importante è che a giugno ci siano loro, me lo auguro anche perché il Vinitaly è la fiera più importante del settore per gli operatori, i produttori ma anche per gli organizzatori. Confido comunque che con i primi caldi il virus perda forza, come è stato detto più volte. Noi guardiamo oltre, non ci fermiamo al Vinitaly. Abbiamo avuto notizie positive proprio qualche giorno fa dell’aumento delle fascette a febbraio per tutta l’area del Chianti, che tradotto significa una vendita di oltre 57mila ettolitri di vino, un +1,4 % rispetto a febbraio 2019. L’auspicio è che si mantenga questa linea, naturalmente”.

“Comprendiamo la legittima preoccupazione degli organizzatori – commenta Andrea Rossi, presidente del Consorzio vino Nobile di Montepulciano – .
L’obiettivo è quello di fare qualcosa di funzionante e fare il Vinitaly ad aprile in un contesto non dico preoccupante ma in cui magari gli operatori stranieri per precauzione non sarebbero venuti, aveva poco senso. L’obiettivo è quello di riuscire comunque a fare squadra e continuare a comunicare i nostri prodotti. Nel caso del Vino Nobile faremo tutti gli sforzi necessari in questo periodo per essere presenti sui mercati e anticipare scelte che avevamo fatto per i mesi successivi. Rimoduleremo i nostri impegni cercando di fare il nostro lavoro nel miglior modo possibile, cercando di rispettare gli standard di sicurezza che in questo momento sono necessari. Ripercussioni dal punto di vista economico? È ancora presto per poter far una valutazione, la preoccupazione c’è, inutile nascondersi dietro un dito, ma c’è la volontà di aumentare gli sforzi affinché si possano mantener i numeri il più possibile vicino alle aspettative”.

“Rimandare il Vinitaly a giugno è stata una decisione giusta dove si spera di poter rilanciare tutti insieme l’interesse verso i nostri prodotti, quindi del Made in Italy allargato (non soltanto dei prodotti vinicoli) – così Irina Guicciardini Strozzi Presidente Consorzio Vernaccia di Sangimignano-,che stanno subendo questa situazione malgrado tutto.Noi continuiamo a lavorare come abbiamo sempre fatto, promuovendo l’eccellenza, promuovendo la qualità e continuando a comunicarla, sia a livello nazionale sia a livello internazionale. Quello che fanno tutti in nostri colleghi. Pertanto in questo momento è anche importante fare sistema e in occasione del Vinitaly poter rilanciare e dare un messaggio forte all’economia non solo nazionale, ma anche internazionale, guardando alla qualità dei nostri prodotti e alla nostra presenza forte- prosegue-.Ancora è presto per dirlo, noi speriamo ovviamente che non incida perché la qualità e l’eccellenza dei nostri prodotti non hanno niente a che fare con il virus; comunicare il contrario è assolutamente sbagliato e anzi è fare speculazione sui nostri prodotti da parte di concorrenti internazionali. Quello che ci auguriamo è di poter continuare su questa linea e che non ci siano ripercussioni forti a livello economico”.

Katiuscia Vaselli

ha collaborato Stefania Tacconi

 

(foto: Ansa)