Un vino in ‘pegno’ è quello che sta nascendo tra il consorzio del vino Nobile di Montepulciano e banca Mps. Un sostegno finanziario che possa risollevare un po’ l’economia delle aziende vitivinicole toscane. Ciò di cui stiamo parlando non è un retaggio del medioevo ma è una possibilità economica, un contratto tra banca e azienda vitivinivola, recentemente introdotto dal decreto Cura Italia. In particolare parliamo del cosiddetto ‘pegno rotativo’: in sintesi le aziende potranno accedere a finanziamenti bancari mettendo a garanzia il proprio vino. Potranno essere erogati soldi fino all’80% del prezzo medio delle mercuriali pubblicate dalle Camere di Commercio.
Un pegno rotativo dove la proprietà del bene non viene ceduta, ma rimane in capo al viticoltore, uno strumento finanziario che presenta caratteristiche decisamente innovative nel comparto del vino. In attesa del provvedimento che lo renda operativo, Banca Mps e Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano hanno nel frattempo stipulato un accordo che prevede una formula di credito agrario a 12 mesi e un finanziamento, denominato “Agri Mini”, con ammortamento graduale del capitale, entrambi a tassi riservati esclusivamente alle aziende socie del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano.
“Da sempre Mps è vicina alla nostra realtà e da anni ormai ci ritroviamo per rinnovare gli accordi per agevolare le nostre aziende al credito – spiega il presidente del Consorzio del Vino Nobile di Montepulciano, Andrea Rossi – quest’anno ci siamo trovati a ridefinire le condizioni e in una zona in cui il valore più grande è dato proprio dal prodotto, il vino, non è stato difficile trovare una formula di maggiore collaborazione”.