Tutto era iniziato da una relazione sentimentale intrapresa a marzo 2019 con una sua coetanea, storia conclusasi nel successivo mese di novembre. Il protagonista della vicenda, un 45enne senese, non si era però dato per vinto e non si era rassegnato alla conclusione di quel rapporto, tanto da intraprendere nei confronti della ragazza una sistematica azione di molestia e di minaccia tale da configurare nel tempo il delitto di atti persecutori. La donna aveva denunciato ai carabinieri il proprio permanente stato d’ansia che l’aveva indotta, in tempi precedenti alla pandemia, a dover modificare per paura il proprio stile di vita. Il circostanziato racconto della donna, corroborato da chiare testimonianze di amici e conoscenti, era confluito in un’articolata informativa di reato elaborata dai carabinieri e depositata alla Procura della Repubblica del Tribunale di Siena. Si era quindi pronunciato il GIP del locale Tribunale, che aveva irrogato all’uomo la misura cautelare personale del divieto di avvicinamento alla ex compagna. Nonostante il chiaro intendimento dell’autorità giudiziaria che aveva valutato l’esistenza di una possibile pericolosità dell’uomo e che comunque aveva voluto impedire la prosecuzione di comportamenti vessatori, il 45enne non si era dato per vinto e si era introdotto all’interno dell’azienda agricola della donna dove aveva compiuto danneggiamenti vari, evidentemente in preda a una crisi di rabbia. Il tutto era stato ancora documentato dai carabinieri della Compagnia di Siena e riversato in un’ulteriore informativa di reato che, tramite la Procura, era pervenuta ancora al GIP che, ritenendo non tollerabili tali eventi, aveva emesso un’ordinanza di custodia cautelare agli arresti domiciliari, dove l’uomo è stato ristretto ieri dai militari che hanno dato esecuzione al provvedimento. Sin dall’inizio della storia nel mese di novembre i carabinieri hanno provveduto a ritirare cautelarmente all’uomo ben 22 fucili da caccia legalmente detenuti.